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Pagelle Pro Patria: vittoria con l’accento francese, Pitou e Renault combinano gol e assist

Le pagelle della Pro Patria, vittoriosa in trasferta sulla Triestina: difesa perfetta ma tradita da una traiettoria arcuata di Redan, a regalare i tre punti ci pensano comunque Renault e Pitou, i Daft Punk bianco-blu. Tra concretezza e colpi di genio

Pro Patria - Alessandria 1 a 1 (8.12.2022)

Le pagelle dei tigrotti il giorno dopo Triestina –  Pro Patria 1 a 2.

ROVIDA 6-: Se nella prima ora di gioco la Triestina fa davvero poco per metterlo alla prova (pochissime gli interventi coi guantoni da parte del portiere), nella ripresa ci pensa poi Redan ad alzare l’asticella con una saetta da posizione particolarmente defilata. Zolla di campo talmente defilata, quasi dalla linea di fondo campo, che infatti, come ammesso dallo stesso attaccante, il tiro era stato effettuato per essere un cross. La rete dell’olandese (scuola Chelsea) fa stropicciare gli occhi di tutto il pubblico del Tognon di Fontanafredda, compreso il portiere dei tigrotti, colto alla sprovvista sul proprio palo.

MINELLI 7: Come dimostrato all’andata a Busto Arsizio, agli attaccanti della Triestina non si può concedere mezzo centimetro in area di rigore, né sul manto erboso né sulle palle volanti: Lescano e Redan sono di un’altra categoria (l’attacco dell’Unione è il secondo migliore del Girone A), tuttavia il monzese riesce a tenere a bada la fisicità del primo e, stringendo i denti, anche le falcate del secondo. L’ingresso del possente finnico Vertainen aumenterà ulteriormente il tasso di difficoltà, ma il colosso resiste.

SAPORETTI 7: Giocatore che si esalta nel difendere coi tempi perfetti il risultato nei minuti finale, quando l’area di Rovida diventa una vera e propria barricata pur di proteggere il vantaggio. Uno dei “segreti” di questa Pro Patria è proprio la voglia di difendere, letteralmente a tutti i costi, i tre punti dagli assalti degli ospiti, che è diverso dal giocare bassi e ripartire in velocità per 90′. Castellone gli mostra in faccia un giallo, sì, ma per proteste, da leader.

MORETTI 6,5: Per la prima volta dall’inizio della stagione viene sostituito, perdendo così il primato del 100% di minutaggio in campo (era venuto a Busto per trovare continuità, potrà dirsi soddisfatto). Colombo lo sostituisce con Vaghi per cercare nella velocità di quest’ultimo un’arma difensiva contro il passo di Redan, che un po’ aveva fatto ballare il lungo. Ma ancora una volta il #6 non cade e contribuisce alla vittoria di squadra.

dal 76′ VAGHI 6,5: Non è facile togliere spazio a uno dei titolari di difesa in questo momento. Eppure, grazie a delle caratteristiche che lo rendono unico nello scacchiere dei bustocchi, il #2 sta trovando una più che discreta continuità, non solo di minutaggio, ma anche di performance positive. Pronto.

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G. RENAULT 8: La Pro Patria a Fontanafredda parla francese e lo fa con un accento de grande classe:  l’esterno, dal passaporto italiano, nel primo tempo alza la palla per l’assist a Pitou, nella rirpesa sigla la terza rete stagionale su suggerimento sempre dell’ex Marsiglia. Non solo è dotato di molle d’acciaio al posto delle gambe quando si tratta di correre in fascia a-più-non-posso oltre la linea di metà campo, compresa la transizione capitalizzata poi da Pitou in acrobazia, ma possiede anche una precisione chirurgica nel trovare con una staffilata rasoterra. da una notevole distanza l’angolino vincente. Insomma, quantità e qualità. Proprio come la Pro Patria di questo 2024.

> Una piccola curiosità: dopo la particolare esultanza dei due di dicembre contro l’Alessandria, a Natale avevamo chiesto alla coppia match-winner di ieri i ruoli nella “fusione” di Dragon Ball: Guillaume ci rispose senza esitare Vegeta, Pitou preferì Goku. Chi conosce il manga di Toriyama sa che per avere il buon esisto della fusione tramite la danza di Metamor ci vuole un’intesa perfetta.

MALLAMO 7: Ancora una prestazione determinante a metà campo, dove piomba su ogni pallone rompendo il palleggio alabardato a più riprese. Ma non solo la fase di contenimento, il mediano denota ancora una volta – come aveva fatto vedere nelle partite pre-infortunio – una piacevole propensione anche in fase di rifinitura, con un paio di imbucate e diverse conclusioni dal limite dell’area. Se dovesse arrivare anche il gol allora la Pro Patria avrebbe trovato la sua gallina delle uova d’oro.

NICCO 6,5: Partita di carattere in una posizione a lui sempre più congeniale. Il #10 è uno dei tanti che ha beneficiato del cambio modulo e del “cambio di calendario”: meno tecnica e meno filtranti geniali rispetto alle precedenti mansioni da mezzala, ma sicuramente molta più presenza nei duelli (unico ammonito nel primo tempo) e nella gestione del pallone per la squadra.

dal 76′ FERRI 6: Nel centrocampo a due il giovane della Valle non trova forse la sua migliore collazione dal punto di vista tattico. Ma la mezzala non è mai stata solo inserimenti in area di rigore.

NDRECKA 7: Fatta eccezione per un tunnel subito nella seconda fase del primo tempo contro un indomabile Redan, l’esterno mancino si mostra nella solita e duplice modalità, che a volte viene data per scontata vista la costanza del #3 in fascia: diavoletto insidioso quando il piano partita prevede di correre in velocità su binari e snodi tracciati con Pitou, Angelo, come il suo nome, quando invece tocca ripiegare e supportare il terzetto di difensori. Da area a area.

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STANZANI 7: Al centro del progetto tecnico, anche senza avere sui piedi i palloni decisivi per l’esito finale della partita. Difficili rinunciare a uno tra lui e Pitou, per questo Colombo non ha scelto di cambiare e non privarsi di nessuno. Nel 352 il #7, che non si risparmia mai corse all’indietro, a volte era troppo isolato, adesso è lui il raccordo, quel tassello che prima mancava alla squadra. Come canta Lucio Corsi a proposito della città giuliana: «Da quel giorno nei palazzi di Trieste vive gente convinta che il vento no, non era un freno, ma una spinta».

dal 88′ CITTERIO SV -.

PITOU 7,5: Se prima è stato citato Goku è anche perché la rete dell’uno a zero è un colpo acrobatico degno della migliore animazione del Sol Levante. Rete al volo semplicemente fantastica, non la prima di grande pregevolezza realizzata dall’ex OM. Da segnalare anche un colpo di testa che impensierisce quanto basta Matosevic per farlo rifugiare in angolo. La french connection con Renault è musica e spettacolo per le orecchie dei tifosi bianco-blu, che possono rivede nel duo tigrotto di lingua transalpina i nuovi Daft Punk: ora sofisticati e all’avanguardia ma al tempo stesso estremamente pop e dirimpettai. My name is Jonathan Pitou, but everybody calls me Johnny. Drop. And goal.

dal 88′ MARANO SV -.

PARKER 6,5: In una stagione sfortunata dal punto di vista realizzativo come quella che il #9 sta attraversando era inevitabile che Matosevic superasse se stesso sul più bello. Il colpo di testa sembrava vincente e, invece, l’appuntamento col gol è rimandato ancora una volta. Ma la partita del 9 è molto di più: tantissima lotta e volontà di aiutare la squadra a restare alta.

dal 70′ CURATOLO 6: Venti minuti meno anarchici di quel che ci si poteva aspettare. Si cala bene nella parte, conquista punizioni e fa sponde. Non male per essere arrivato da meno di una settimana.

ALL. COLOMBO 8: All’andata la Pro Patria va subito al ko tecnico dopo appena 33′ (0 a 3). Al ritorno è tutta un’altra storia e una grande prova di coraggio della sua squadra, rinata, fa saltare la panchina all’allenatore più quotato del girone e della categoria, Tesser (esonerato con la squadra al terzo posto). Giustamente predica ancora calma per evitare voli pindarici e gli stessi scivoloni della scorsa primavera (serie iniziata proprio il 4 febbraio dopo la vittoria col Vicenza). “Il girone di ritorno ci dirà chi siamo”, si diceva a fine dicembre, per il momento i punti conquistati sono 13 punti su 15 a disposizione. Ma è ancora lunghissima.

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Marco Tresca
marco.cippio.tresca@gmail.com
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Pubblicato il 05 Febbraio 2024
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