Joves 21 de marzo, equinozio d’autunno
Buenos Aires

Oggi giorno di equinozio (d’autunno), pari durata del giorno e della notte; un po” freddo ma è tornato il.sole
Questa mattina siamo a radio grafica, radio comunitaria che si trova all’interno di una fabrica recuperada (fabbrica autogestia) nella zona de la boca.
Dopo la grande crisi del 2001 molte aziende che stavano chiudendo per fallimento o disimpegno/abbandono dell’imprenditore sono state espropriate dallo stato e date in autogestione a cooperative di lavoratori dell’azienda stessa formatesi con lo scopo di continuare la produzione. Questo forma di produzione è arrivato a contare oltre 400 cooperative con circa 18000 lavoratori.
La cooperativa che ospita la radio, coop grafica patricios, si trova nel quartiere barracas di buenos aires ed è stata costituita nel 2003. L’azienda, oltre alla radio, ospita anche un centro di salute e una scuola professionale per grafici.

Oggi queste imprese stanno attraversando un periodo di grande difficoltà. Il quartiere barracas è così chiamato perché gli immigrati genovesi proprio l’ costruirono con materiale di recupero, lamiere e assi, le loro case. Erano a due passi dal luogo di lavoro, i terribili frigorificos (gli enormi macelli).

Dopo un’intervista realizziamo un collegamento con radipopolare che sarà troppo breve, lo spazio lasciato ai nostri ospiti si riduce ad una manciata di secondi, sarebbe stato meglio non farla.
Con noi ci sono Eleonora, Elisa, Giulia e Marco, giovani italiani che stanno lavorando ad un progetto con i corpi internazionali di pace, una sorta di servizio civile sempre della durata di un anno, promosso dal ministero italiano per lo sport e i giovani.

I quattro ragazzi partecipano al progetto “nunca mas” che si occupa di interpretare e catalogare le testimonianze raccolte tra sopravvissuti e parenti dei desaparecidos del centro di detenzione e tortura vulcano/puente doce di lanus, una cittadina a sud di Buenos Aires.

Terminato l’attività in radio ci incontriamo con fernando che ci accompagnerà nelle prossime tappe della giornata.
Ci spostiamo a Lanus e dopo la visita/pellegrinaggio presso i due stadio di calcio delle due importanti squadre locali, Racing e Indipendiente, arriviamo a Remedios de escalalda alla Fondacion Pupi, associazione fondata oltre vent’anni fa dal calciatore dell’inter, l’italo-argentino Zanetti.

Le strutture della fondazione si trovano nei pressi di una “villa”, a buenos aires si pronuncia “viscia”!, una favela di 6000 abitanti da dove provengono gli utenti della fondazione. L’intervento principale riguarda la fornitura di pasti, attività di doposcuola, corsi, sport ecc a 120 bambine e bambine dai tre ai tredici anni. Offre anche attività per giovani madri che con i loro figli, a partire dai 45 giorni di vita, vengono accompagnate alla sviluppo di pratiche educative per la crescita dei figli. Un altro settore si occupa di fornire assistenza, formazione professionale e avviamento al.lavoro di giovani con.problemi di dipendenza. La fondazione si apre alla comunità anche offrendo occasioni di incontro attraverso uno spazio culturale ed una biblioteca aperti a tutta la cittadinanza durante l’arco della giornata.

Intercampus, associazione noprofit dell’inter, che ha come scopo quello di garantire il diritto al.gioco ai bambini in situazioni di difficoltà, collabora con la fondazione nella realizzazione dell’attività sportiva fornendo attrezzature tecniche e personale specializzato. Mi pare sia davvero una bella esperienza che dimostra che è possibile pensare all’uso del cacio come ben più di un semplice gioco. Del resto, come ben rimarca Enzo, nella fondazione della squadra del 1908 lo statuto recita “Questa notte splendida darà i colori al nostro stemma: il nero e l’azzurro sullo sfondo d’oro delle stelle. Si chiamerà Internazionale, perché noi siamo fratelli del mondo.”

Esco dai locali della fondazione con l’impressione che il tutto sia condotto con serietà, professionalità e passione tali da contribuire alla crescita non solo di buone pratiche ma anche allo sviluppo delle coscienze.
Al termine della visita vengo trascinato nello stadio di calcio dove la locale squadra, tallers, gioca contro il San martin. Ed è da queste parti dove il calcio va ben oltre il rito collettivo, forse anche oltre anche alla singola religione perche non esita a utilizzarle tutte per ingraziarsi il cielo, che assisto alla mia prima partita: se non qui dove? Se non ora quando? Per la cronaca la partita è finita con uno zero a zero anche se, mi dicono quelli che ne sanno, il tallers ha giocato meglio.

Concluso l’agone passiamo a comperare la carne per l’asado che prepareremo a casa di Fernando. L’asado per gli argentini è un rito, un atto di fede, un.po come il mate. La carbonella viene accesa a fianco della griglia e spostata un poco alla volta sotto la carne che deve cuocere moooolto lentamente. I tempi molto lunghi si ingannano con generose dosi di fernet con coca cola.
Il risultato è quello di una carne ben cotta e comunque molto tenera che viene irrorate con generose dosi di chimichurri, la salsa con prezzemolo, aglio peperoncino, olio, aceto, ecc serve per irrorare le carni alla brace.
È buio ed è finita anche questa giornata: non mi resta che inviarvi un caro saluto ricordando a tutti che è sempre meglio stare in campana.
Carlino