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Nel paese di Oggiona con Santo Stefano è il momento del referendum sul destino di una villa comunale

L'insolita consultazione diretta, che coinvolge i quattromila abitanti, riguarda una questione molto dibattuta nell'ultimo anno e su cui ci sono fronti anche "trasversali"

referendum oggiona con santo stefano

Domenica 29 giugno oltre tremila cittadini di Comune di Oggiona con Santo Stefano sono chiamati alle urne non per un’elezione amministrativa o nazionale, ma per un referendum comunale, uno strumento di democrazia diretta che di rado viene utilizzato – appunto – a livello comunale, pur essendo previsto in diversi enti locali.

Il referendum riguarda una scelta amministrativa precisa, relativa al complesso di Villa Colombo, oggi parzialmente affittata a una comunità disabili: l’amministrazione intende vendere una parte dell’edificio, pur vincolando oggi alla funzione specifica già in essere.

È previsto il cosiddetto quorum: il referendum sarà valido solo se voterà almeno il 50% più uno degli elettori iscritti.

Il referendum comunale a Oggiona con Santo Stefani: chi vota e come

La consultazione è stata indetta con decreto del sindaco del 14 maggio 2025, sulla base del regolamento del Comune sui referendum, che è stato approvato il 30 aprile 2025, solo pochi giorni prima.

Il regolamento stabilisce che “sono ammessi a votare ai Referendum tutti gli iscritti nelle liste elettorali del comune”.
I cittadini sono stati avvisati con la comunicazione istituzionale, non uno ad uno. Per votare ci si dovrà presentare al seggio portando un documento d’identità, mentre non è necessaria la tessera elettorale.

Il referendum consultivo è indetto per domenica 29 giugno 2025, dalle ore 8:00 alle 20:00.

Si potrà votare all’unico seggio allestito nella sala consiliare del municipio, in via Bonacalza 146, che si trova a metà strada tra i due paesi che costituiscono il Comune, Oggiona e Santo Stefano.

Il futuro di Villa Colombo: una questione dibattuta

Negli ultimi mesi l’attenzione su Villa Colombo è cresciuta notevolmente. Il progetto iniziale dell’amministrazione prevede l’alienazione dell’edificio principale e di una porzione minoritaria del parco. Il sindaco Ghiringhelli ha insistito già dal 2024 sul fatto che i vincoli urbanistici assicureranno che la parte di edificio che verrà ceduta rimanga a funzione sociale privata, come avvenuto fin qui in regime di affitto degli spazi (è un tema che ritorna nel testo del quesito, vedi sotto).

Il progetto dell’amministrazione Ghiringhelli ha suscitato la reazione di diversi cittadini che si sono costituiti come Comitato “Salviamo Villa Colombo” , avviando una raccolta firme.Hanno anche sostenuto la mobilitazione per far votare la villa novecentesca ai “Luoghi del cuore” del Fai.

Il fronte favorevole è costituito soprattutto dall’amministrazione comunale, in carica dal 2021, mentre il contrario è piuttosto articolato: c’è l’opposizione di centrodestra che si contrappone all’amministrazione, ma ci sono anche cittadini di diverse idee politiche.

Il referendum su Villa Colombo

L’idea di referendum è stata lanciata a inizio 2025 dal Comitato e poi fatta propria dal sindaco Ghiringhelli che ha detto che attraverso lo strumento del referendum si vuole «coinvolgere direttamente i cittadini prima di prendere una decisione così delicata: il patrimonio storico è di tutti e deve essere gestito con trasparenza».

La scelta del periodo estivo è stata però poi contestata dal comitato: «È stato individuato un momento dell’anno che non favorisce la partecipazione», il commento della portavoce Lidia Cattaneo. Il consigliere di minoranza Enzo Lazzetera ha detto che è la prova «che si voglia far fallire il referendum».

Il regolamento stabilisce che i referendum comunali si possano tenere dal 1° marzo al 30° ottobre, escludendo il solo mese di agosto.
La richiesta di ogni singolo referendum deve essere sostenuta da firme pari al 25% del corpo elettorale, che nel contesto attuale significa circa 900 firme.

Il testo del quesito del referendum comunale a Oggiona con Santo Stefano

Questo è il testo ufficiale che comparirà sulla scheda:

SIETE CONTRARI ALLA PROPOSTA DELL’AMMINISTRAZIONE CHE IL SOLO EDIFICIO PRINCIPALE DI VILLA
COLOMBO E UNA PARTE MINORITARIA DEL SUO PARCO VENGANO INSERITI NELL’ELENCO DEI BENI ALIENABILI
DEL COMUNE GARANTENDO COMUNQUE CHE IL PARCO RESTI UGUALMENTE INTERAMENTE ACCESSIBILE ALLA
CITTADINANZA E CHE L’EDIFICIO RESTI DEDICATO AD UTILIZZI SOCIALI?

Al di là delle schermaglie tra amministrazione, minoranza e comitato – anche rispetto alla data – la consultazione diretta rimane comunque uno strumento insolito e sarà interessante vedere la partecipazione.

Lo spoglio e il risultato

Come detto è previsto il quorum: il voto sarà valido solo se avrà votato il 50%+1 degli elettori iscritti alle liste elettorali. Anzi, il regolamento prevede che “viene verificato il raggiungimento del quorum del 50%+1 del corpo elettorale e solo nel caso in cui il quorum sia stato raggiunto si procede allo spoglio delle schede“.

Lo spoglio si terrà subito dopo la conclusione del voto, quindi dopo le 20.

Nel caso venga raggiunto il quorum e la maggioranza dei voti siano Sì, il regolamento prevede che il sindaco metta poi “all’ordine del giorno del Consiglio Comunale, in apposita adunanza da tenersi entro trenta giorni dalla proclamazione dei risultati, l’esito del/dei referendum effettuati sia su iniziativa del Consiglio Stesso sia del Comitato promotore”: il consiglio deve adottare provvedimenti in linea con il voto. In questo caso, nell’eventualità che vinca il referendum, si bloccherà la vendita di Villa Colombo.

 

 

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it
Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare.
Pubblicato il 23 Giugno 2025
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