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Gallarate, “scendiamo in piazza contro il raduno di estrema destra”

Dopo l'annuncio della manifestazione "per la remigrazione" c'è chi vuole dare un segnale di opposizione. Tra i partiti i Verdi lanciano la protesta di una iniziativa pubblica

remigration

A distanza di sei mesi dal “Remigration summit” che portò a Gallarate i maggiori sostenitori internazionali della teoria delle espulsioni su base etnica, a Gallarate si torna a parlare della parola “remigrazione” e di una presenza in piazza dei sostenitori, con l’annuncio della manifestazione del gruppo di estrema destra che sta toccando varie piazze in zona (la foto è di La Voce di Novara, dalla manifestazione del 3 novembre nella città piemontese, qui l’articolo).

Succede tutto in giorni piuttosto tesi, dopo il gravissimo episodio di violenza sessuale di venerdì mattina, di cui è rimasta vittima una donna di 53 anni. Un episodio che ha fatto da innesco – appunto – alla ricomparsa delle forze pro-remigrazione, che hanno annunciato il presidio per domenica.

Negli ultimi giorni anche il fronte contrario ha iniziato a pensare a una contro-mossa. Se a maggio la presa di posizione fu forte – con centinaia di persone in piazza in due diversi momenti a Busto e soprattutto in un momento unitario a Gallarate – ora la mobilitazione contro la remigrazione fatica a coagulare una proposta precisa.

Oggi sono usciti con una proposta i Verdi di Gallarate, ipotizzando una contro-manifestazione. «Gallarate dice NO a questa deriva xenofoba» hanno scritto, lanciando la proposta diretta: «Pensiamo che la politica cittadina le associazione e la società civile Gallaratese debbano scendere in p.zza domenica pomeriggio 30 novembre in concomitanza con la manifestazione dell’estrema destra. Per dire che c’è un’altra città».

I Verdi indicano anche tra i sostenitori il sindaco Cassani «che fa della remigrazione uno dei suoi comandamenti».
In effetti il primo cittadino gallaratese, che all’inizio si era trincerato dietro alla idea di libertà di parola per tutti, ha in seguito fatto proprio il concetto di remigrazione, diventando (specie sui social) uno dei maggiori sostenitori dell’ala destra della Lega, vicina – nei temi – alla svolta guidata da Vannacci. E anche dopo l’episodio di violenza di venerdì è tornato a indicare come prospettiva la «remigrazione».

«Sentire riecheggiare la parola remigrazione a Gallarate correlata al gravissimo fatto accaduto in città pochi giorni fa mi indigna come gallaratese e come rappresentante delle istituzioni locali» ha detto il consigliere di minoranza Massimo Gnocchi.

A maggio in realtà il summit dell’estrema destra, che comprendeva anche militanti schedati come pericolosi in altri Stati (come la Svizzera), aveva suscitato anche una certa reazione tra le file della maggioranza, con prese di distanza di alcuni – la Lista civica Cassani Sindaco – e addirittura con esponenti di Forza Italia in piazza nella variegata e pacifica contro-manifestazione. Alcuni commercianti chiusero per protesta.
Certo a distanza di sei mesi il quadro è appunto in parte cambiato, ci sono equilibri diversi nel centrodestra, e si potrebbe pensare che la reazione potrebbe essere meno forte.

In ogni caso nel mentre c’è chi si organizza per la contro-manifestazione di domenica. A Novara, tre settimane fa, i manifestanti di estrema destra si erano mostrati anche piuttosto aggressivi, minacciando un giornalista al lavoro (è intervenuta anche la Federazione Nazionale della Stampa).

Pubblicato il 25 Novembre 2025
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