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Gli acquarelli di Piermichele Miano raccontano una Gallarate reale e immaginata

Sabato 15 dicembre è l'ultimo giorno per visitare la mostra con le opere pittoriche dell'architetto, allestita a Palazzo Borghi. Un insieme di luoghi conosciuti ma anche un po' reinventati

acquarelli Gallarate

La fabbrica liberty e il palazzo razionalista, la biblioteca in mattoni e le austere forme della scuola “Vittorio Veneto” nota ai più come Ipsia. Sono solo alcuni dei soggetti che compaiono negli acquarelli firmati dall’architetto Piermichele Miano e in mostra a Palazzo Borghi dall’8 al 15 novembre.

Cinquantadue opere, cinquantadue «fotogrammi» che accompagnano per le vie della città, tra edifici monumentali (le chiese, il “Palazzo Minoletti” e così via), altri che fanno parte della vita quotidiana, come le scuole Maino o la già citata scuola tecnica di piazza Giovine Italia, altri ancora che invece sono meno noti, edifici residenziali il cui ritratto si trasforma in un invito ad andare a scoprire che il soggetto esiste davvero e merita uno sguardo meno distratto.

È una Gallarate realissima, quella che un gallaratese qualsiasi attraversa ogni giorno o quasi, con dettagli che svelano la contemporaneità. Come nel ritratto della facciata fabbrica Majno, che subito dietro mostra i mattoncini dell’Esselunga ricavata sull’area. Ma c’è anche una Gallarate immaginaria, là dove Miano inserisce opere d’arte contemporanea a “presidiare” piazze e incroci. Così ad esempio in piazza Giovine Italia o piazza Piemonte, l’altrimenti anonimo incrocio in fondo a corso Leonardo Da Vinci.
Una Gallarate reinventata, che quasi invita a osare, nella città che mezzo secolo fa aveva inserito nel mezzo del centro storico l’audace opera di Arnaldo Pomodoro, altro soggetto ritratto da Miano.

acquarelli Gallarate

In questo senso la mostra – voluta da Adelfo Forni, dell’associazione La Scintilla – non è solo un rassicurante ritorno in luoghi noti, ma anche un invito a pensarli diversi, a osare, appunto. Non nostalgia, ma sguardo al futuro. Non immagine statica, ma in movimento, come evoca la parola «fotogramma» usata nella presentazione.

acquarelli Gallarate

C’è poi anche un versante solidale: tutto il ricavato dall’eventuale vendita delle opere andrà a sostegno di Iris Accoglienza, per le iniziative per la disabilità.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it
Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare.
Pubblicato il 14 Novembre 2025
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