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In Uganda per ascoltare, non per salvare: l’esperienza di un viaggio solidale

Un viaggio che non cerca di "salvare", ma di conoscere. Mercoledì 10 dicembre alle 21 a Materia il racconto di Good Samaritan Odv

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L’arrivo a Gulu, in Uganda, non ti colpisce subito per il paesaggio o il clima. È il ritmo della vita che ti fa fermare, ti invita a riflettere, ti spinge a guardare con occhi diversi. Ed è in questa pausa che prende vita il viaggio proposto da Good Samaritan Odv, associazione che da Caronno Varesino porta in Uganda chiunque voglia scoprire una realtà lontana, ma profondamente umana.

Good Samaritan da anni lavora nel nord dell’Uganda, proponendo viaggi che non sono solo occasioni di aiuto, ma vere e proprie esperienze di incontro, di crescita, di confronto con una cultura che ci è distante eppure così vicina. Ma c’è una domanda che sorge spontanea, quando si esplorano le iniziative dell’associazione: perché definire il viaggio come un’esperienza “non umanitaria”?  Come spiega Susanna Tadiello, l’esperienza in Uganda non deve essere vista come un modo per “ripulire le coscienze”. Per Good Samaritan, il volontariato è un impegno serio, che richiede competenze e preparazione. I viaggi non sono missioni da compiere, ma occasioni per connettersi, per ascoltare, per scoprire la storia di un paese e delle persone che lo abitano.

“Chi partecipa non va a “salvare” nessuno, ma si mette in gioco, prende parte a giornate in famiglia, visita ospedali e orfanotrofi, sempre con l’intento di osservare e comprendere” continua Tadiello. L’obiettivo non è fare qualcosa di “forzato”, ma adattarsi, integrarsi, senza pretese. È un viaggio in cui si cerca di superare i pregiudizi, di scoprire il flusso della vita quotidiana di chi ha vissuto un conflitto lungo vent’anni.

I viaggi si svolgono a Gulu, città dove Suor Dorina Tadiello ha vissuto a lungo, lavorando come medico per il CUAMM. Un legame profondo con la città che è alla base dell’associazione e che spiega perché proprio lì si svolgono questi viaggi. Inizialmente, Good Samaritan si occupava di aiuti a distanza, rispondendo al desiderio di tante madri che, prima di morire, chiedevano che i loro figli avessero la possibilità di studiare.

“Questa esperienza non è per tutti – continua Susanna Tadiello – ma è particolarmente adatta a chi sa ascoltare, a chi ha la sensibilità di comprendere il valore di un incontro profondo, di un dialogo senza filtri. È un viaggio che mescola l’avventura con la missione, ma soprattutto insegna a mettersi nei panni degli altri, e lascia un segno che va ben oltre il tempo trascorso in Uganda”.

Un viaggio che, partendo dall’Uganda, arriva con il suo racconto mercoledì 10 dicembre alle ore 21:00 a Materia, durante l’incontro dal titolo “Un viaggio in Uganda che cambia la vita”. Un’occasione per scoprire come la solidarietà possa trasformare un semplice viaggio in una storia di cambiamento.

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Pubblicato il 04 Dicembre 2025
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