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Case d’emergenza per sette mesi, ma gli allacci li pagano le famiglie sinti

La rete delle associazioni critica le procedure per le famiglie sinti. E rinnova la richiesta a sindaco e amministrazione "per costruire un progetto condiviso"

via perugia gallarate case popolari

Riceviamo e pubblichiamo

 

Da tre mesi senza casa e senza futuro: cittadini di Gallarate

A tre mesi dallo sgombero delle case di via Lazzaretto, effettuato dall’Amministrazione di Gallarate, la Comunità dei Sinti è ancora in città, come è giusto che sia e come non era difficile prevedere.

Anziché continuare a vivere nell’area attrezzata dove hanno abitato per tanti anni in tranquillità, al punto che la maggior parte dei cittadini gallaratesi non era neppure a conoscenza della loro presenza, ora la Comunità dei Sinti sta in un’area privata, senza servizi. La situazione d’illegalità e disagio, per la Comunità e per gli stessi abitanti di Madonna in Campagna, è la logica conseguenza di un costoso sgombero attuato dall’Amministrazione, senza prevedere delle alternative, come vorrebbero anche le leggi e le circolari ministeriali. E come di recente è stato affermato anche dai giudici del Tribunale di Busto Arsizio.

Gli uffici comunali dei Servizi sociali, prendendo atto della situazione di fragilità e della necessità di garantire a questi concittadini una dimora dignitosa, in particolare per le famiglie con minori, si sono attivati a norma di legge per assegnare a cinque famiglie una casa popolare, seppure a tempo determinato.

Nonostante l’assegnazione ufficiale, queste famiglie non hanno ancora, nei fatti, una casa. Mentre si chiede loro, oltre la cauzione solitamente prevista per le assegnazioni definitive, anche di sopportare i costi per gli allacciamenti dei servizi. Ci domandiamo se, con un’assegnazione temporanea, sia logico chiedere a famiglie in difficoltà economica (tanto da avere diritto ad una casa popolare) di sostenere l’onere degli allacciamenti quando a breve termine dovranno lasciare quella stessa casa.

Il problema abitativo rimarrà in ogni caso: sia per le altre famiglie della Comunità Sinta, sia per le cinque famiglie cui è stata assegnata una casa fino al 30 settembre (e ci auguriamo che questo termine possa essere spostato in avanti, in conseguenza dei ritardi nell’assegnazione).

Questo quadro della situazione mostra, senza ombra di dubbio, che dopo tre mesi non è stata ancora trovata non solo una soluzione, ma nemmeno indicata una prospettiva al riguardo.

La Rete delle 14 Associazioni in questi mesi ha sostenuto le famiglie sgomberate e ha chiesto a più riprese all’Amministrazione comunale di Gallarate di trovare possibili soluzioni rispettose della cultura e della Comunità Sinta, senza tentare di spostare le difficoltà che essa stessa ha creato verso le Amministrazioni dei comuni vicini. La Rete è sempre disponibile a collaborare con il Sindaco e l’Amministrazione di Gallarate per costruire un progetto condiviso, che potrebbe avvalersi dei Fondi europei ‘ad hoc’ e partecipare ai bandi delle Fondazioni, così da recuperare le risorse economiche necessarie, senza ulteriormente gravare sulle risorse del Comune.

Le associazioni della rete quotidianamente incontrano e fattivamente si adoperano per aiutare i gallaratesi in stato di povertà, spesso supplendo a un ruolo non di propria stretta competenza. Con lo stesso spirito vogliamo contribuire alla soluzione di questo problema che da troppo tempo si trascina e che, come tutti i problemi irrisolti, rischia di peggiorare.

Nell’interesse di tutti, nell’interesse della città.

La Rete delle Associazioni

Pubblicato il 05 Marzo 2019
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