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Dimissioni a Cassano, “altro che chiacchericcio”

L'addio dell'assessore Salvatore Maida segue Paola Saporiti, Amngelo Palumbo e Antonio Frascella. Il Pd aveva presentato una mozione di sfiducia: il commento di Tommaso Police

giunta Poliseno 2016

«Avevamo chiesto le sue dimissioni nel mese di maggio, giungono solo ora, meglio tardi che mai». Così il Pd di Cassano Magnago commenta il “passo indietro” di Salvatore Maida, l’assessore all’istruzione che si è dimesso a seguito dell’inchiesta che ha terremotato Forza Italia.

«Seppur nelle divergenze di opinione ringraziamo l’assessore per il lavoro istituzionale svolto ma il suo passo indietro era doveroso visto il suo coinvolgimento nella vicenda Saporiti che è stata rimossa per gli stessi motivi: mettere al riparo l’ente Comune di Cassano Magnago estraneo a questa vicenda giudiziaria».

«La maggioranza è apparsa nervosa, sono in palese difficoltà, erano in una evidente situazione di imbarazzo ma non hanno avuto il coraggio di ammetterlo. Non lo diciamo noi ma le carte del tribunale che parlano chiaro (pag. 581-582) dove Maida pareva essere il contatto tra Paola Saporiti e Nino Caianiello».

«Spiace solo che per l’ennesima volta la maggioranza su questa vicenda si sia sottratta al confronto, il sindaco comunicando le dimissioni di Maida ad inizio seduta ha fatto sì che la discussione della nostra mozione diventasse vana, motivo per cui abbiamo dovuto gioco-forza ritirare la mozione. Il sindaco può dire ciò che vuole, ma se tutte le persone coinvolte a vario titolo nell’inchiesta “Mensa dei Poveri” si sono dimesse autonomamente come da nostra richiesta, segnale evidente che avevamo proprio ragione! Altro che “chiacchiericcio” e “gesto da signori” come abbiamo sentito dire dal sindaco in Consiglio Comunale».

Pubblicato il 23 Luglio 2019
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