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Si può ancora viaggiare in aereo? Flightshame e le soluzioni “green” delle compagnie aeree

Alcune compagnie aeree hanno adottato, recentemente, delle soluzioni che mirino a compensare le emissioni di anidride carbonica

Nuovo aereo Air France a Malpensa

Può una compagnia aerea essere green? Nel 2019, a causa del flightshame (il movimento di coscienza ambientalista che, in tutto il mondo, considera i voli aerei ormai socialmente inaccettabili), il numero delle persone che ha rinunciato ad almeno un volo per ragioni ambientali è diminuito del 20%. Solo in Svezia, patria dell’attivista ambientale Greta Thumberg, il traffico aereo nel 2019 è sceso del 4%.

Intuito il pericolo, molte compagnie aeree hanno optato per una soluzione che reputano più attenta all’ambiente: i nuovi velioli a carbonio, infatti, risulterebbero più leggeri e, dunque, consumerebbero meno dei predecessori. Purtroppo, non basta se si continua ad incrementare la crescita del traffico aereo: secondo l’International Council on clean transportation, infatti, le emissioni di anidride carbonica – pari al 2,4% del totale mondiale – sono aumentate del 70% negli ultimi anni: tra il 2013 ed il 2018 sono aumentate del 33%. Si stima che entro il 2050 potrebbero triplicare.

Le compagnie più attente all’ambiente, secondo la classifica di Atmosfair Airline Index sono: Tui AirwaysAir CanadaKLMAvianca;  Xiamen AirlinesLATAM Brasil; Air ChinaDelta AirlinesAeroflot e, infine, China Southern Airlines. L’Index ha confrontato le emissioni di gas serra delle 190 compagnie aeree più grandi del mondo, valutando la loro carbon print. Chiaramente le flotte recenti e rinnovate offrono prestazioni migliori (con i velivoli più recenti come il Boeing 787-9, Airbus A350-900 e A320neo che sono tra i più efficienti in termini di consumo di carburante nell’industria aeronautica). L’obiettivo del sondaggio è indirizzare i viaggiatori, qualora lo volessero, verso una scelta più compatibile con l’ideologia ambientalista.

 

LE COMPENSAZIONI

Che fare, dunque? Alcune compagnie aere hanno optato per le compensazioni ambientali: Easyjet, ad esempio, è la prima a viaggiare ad impatto zero. Sono state, infatti, stanziate 25 milioni di sterline per l’anno finanziario 2020 che serviranno a compensare la CO2. La quantità di anidride carbonica emessa sarà calcolata da un organismo indipendente, che verificherà anche che gli intenti vengano rispettati. Inoltre, grazie all’accordo con Airbus Easyjet nel prossimo decennio i velivoli A321.

Il prossimo passo è l’acquisto di un aereo elettrico, grazie al supporto della start-up americana Wright-Electric.

Gli Airbus A321 neo di Malpensa

Diverse le scelte di altre compagnie, che cercano di sensibilizzare i passeggeri: Lufthansa, ad esempio, offre ai clienti – se lo desiderano – la possibilità di compensare il costo ecologico del loro viaggio. Sulla pagina del loro sito, infatti, si spiega come funziona Compensaid, che offre ai passeggeri due possibilità per compensare le loro emissioni di CO₂: con l’impiego di cherosene sintetico a impatto zero e con la riforestazione dei boschi. Acquistando il primo si interviene direttamente sulle emissioni, poiché rispetto al cherosene tradizionale produce fino all’80% di CO₂ in meno. I progetti di riforestazione, invece, agiscono sull’abbassamento delle emissioni in lungo periodo.

L’olandese KLM, invece, con il suo programma “CO2 zero” prevede un contributo volontario dei passeggeri calcolato in base alla distanza del volo prenotato e del tipo di aeromobile. Sulla stessa scia viaggia Ryanair: finora sono starti raccolti 2,5 milioni di euro, indirizzati a progetti ambientali in tutto il mondo (come Improved Cookstoves Project che ha distribuito cucine a biomassa ad alta efficienza energetica in Uganda).

Anche Air France punta sulle compensazioni pari al 100% di ciò che viene emesso: associandosi alla Ong EcoAct, Air France sta attivando per trasformare il numero dell’ anidride carbonica in progetti di rimboschimento, protezione delle foreste e della biodiversità in Brasile, Kenya, India e Cambogia.

FlyGreener è il programma di Cathay Pacific: clienti hanno la possibilità di acquistare “compensazioni di carbonio” per finanziare progetti che riducono o prevengono le emissioni di CO2. Perfino l’esperienza a bordo dei suoi aeromobili è ad impronta green: le cannucce di plastica sono state bandite, a bordo vengono offerti prodotti sostenibili – dalle coperte realizzate con materiali riciclati ai tovaglioli derivati al 70% da canna da zucchero.

Da gennaio 2020 British Airways si propone di compensare le emissioni di carbonio su tutti i suoi voli nazionali grazie all’investimento di 6,5 miliardi di sterline nei prossimi cinque anni, che serviranno a comprare aerei più efficienti e a sostenere progetti di ricerca per combustibili più sostenibili e programmi di protezione e riforestazione della foresta pluviale.

 

INVENTIVARE MEZZI ALTERNATIVI

Nel frattempo viene coltivata l’idea di “favorire” lo spostamento su mezzi più sostenibili dell’aereo, come il treno. Arriva dalla Germania il raddoppiamento della tassa dei biglietti aerei, mentre diminuirà l’iva sui treni.

 

 

 

 

 

 

Nicole Erbetti
nicole.erbetti@gmail.com
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Pubblicato il 27 Gennaio 2020
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