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“Mia suocera morta e noi a casa senza tampone”

L'angoscia di un nucleo famigliare di cinque persone: il padre ha dovuto assistere la nonna, sospetto caso Covid, e ora è in quarantena. "Ma dividiamo la casa e nessuno fa tamponi"

Ssto Calende - foto di Giovanna Maffioli

Da un mese e più “convivono” con il fantasma del Coronavirus, isolati in casa e senza alcuna certezza. È il racconto di una famiglia di Sesto Calende che ha perso un proprio caro, ma che ancora non ha la certezza e vive sospesa in attesa che l’incubo passi, esposta alle incertezze lasciate da un sistema di monitoraggio che a cinquanta giorni dall’avvio dell’emergenza fatica a trovare misure coerenti

La vicenda della famiglia di Sesto inizia a metà di marzo, con i primi sintomi di malattia della nonna. «Mia suocera – racconta C. – abitava a Gallarate e frequentava il diurno del Bellora. Il 10 marzo è stata mandata a casa perché aveva la febbre, per isolarla». Mossa prevista dai protocolli già avviati nelle Rsa di Gallarate, dove si voleva ridurre i rischi di contagio (operazione che sembra fin qui aver dato frutti).

Una volta a casa a Gallarate è iniziata la “cura a distanza”, con tutte le difficoltà del periodo, raccontate anche dagli stessi medici. «Il numero verde ci ha detto di tenerlo a casa. Il suo medico curante ha valutato che si trattava di un caso Covid e ha prescritto antibiotico. Lei non aveva problemi respiratori, ma avevo una grande debolezza, quasi non si muoveva. Quando abbiamo chiesto il ricovero ci hanno sempre detto che non c’erano sintomi. Nel giro di un mese è peggiorata sempre più: l’8 aprile era in affanno, è arrivata l’ambulanza con squadra Covid, ma non si è riusciti a rianimarla».

Il caso è stato trattato come Covid, anche se non ufficializzato: «La salma è stata trattata come un sospetto Covid, siamo in attesa della cremazione».

Nel frattempo si è aperto l’altro versante: il figlio della signora e la badante che l’accudiva sono finiti in quarantena, perché esposti al rischio di un potenziale contagio. «Noi siamo in cinque in famiglia, abitiamo in una casa a corte Sesto Calende: con tre figli adolescenti in casa è veramente dura». Il capofamiglia non ha sintomi, «ma non è stato fatto nessun tampone».

È una situazione di affanno che stanno vivendo moltissime persone. In mancanza di una strategia chiara sui tamponi da eseguire e anche di fronte alle difficoltà operative del sistema sanitario territoriale.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it
Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare.
Pubblicato il 15 Aprile 2020
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