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L’arresto di Efrem fa traboccare il vaso, il Pd: “Il sindaco e la giunta si devono dimettere”

Il segretario cittadino ricorda i precedenti di Gorrasi, Bordonaro e Zingale (arrestati nell'inchiesta Mensa dei Poveri) e sottolinea: "Classe politica compromessa. La parola ai cittadini"

paolo pedotti pd busto

Dopo l’arresto del consigliere comunale di Busto Grande-Lombardia Ideale Paolo Efrem iniziano ad arrivare le reazioni politiche da parte dei partiti attualmente all’opposizione a Busto Arsizio e in Consiglio Regionale. Per il Pd di Busto Arsizio è il segretario cittadino Paolo Pedotti ad intervenire nella vicenda con una nota: «La notizia dell’arresto del consigliere comunale Paolo Efrem (Busto Grande – Lombardia Ideale) per presunti favori fatti alla ‘ndrangheta rende nuovamente attuale il tema della legalità e della trasparenza di chi amministra la sesta città della Lombardia».

Secondo il segretario cittadino del Partito Democratico «se sotto il profilo giudiziario sarà la magistratura a fare chiarezza, è doveroso nei confronti dei cittadini che la maggioranza di centrodestra si assuma tutta la responsabilità politica della situazione».

Il fatto odierno segue infatti a poco più di un anno di distanza il coinvolgimento nell’inchiesta “Mensa dei Poveri” dell’ex consigliere comunale Carmine Gorrasi (Forza Italia), dell’ex Presidente di ACCAM Laura Bordonaro e dell’ex Presidente del Nucleo di valutazione comunale Giuseppe Zingale, tutti indicati per ruoli pubblici in quanto espressione delle forze politiche di centrodestra che compongono l’attuale Giunta Antonelli: «Si tratta dell’ennesimo episodio che testimonia le difficoltà del centrodestra locale di selezionare la propria classe dirigente secondo i principi di legalità e trasparenza – continua il Segretario PD – in una situazione come questa dove la fiducia verso le istituzioni comunali rischia di essere definitivamente compromessa è necessario lanciare un segnale forte alla città. Chiediamo al Sindaco e alla Giunta di lanciare questo segnale rassegnando le proprie dimissioni, ridando così la parola ai cittadini».

Anche il consigliere regionale del Pd Samuele Astuti ha voluto dire la sua sulla vicenda: «L’infiltrazione delle organizzazioni mafiose nelle amministrazioni cittadine è un cancro che va estirpato con decisione da parte della politica stessa, che deve avere le antenne ben alzate per intercettare intromissioni pericolose e potenzialmente criminogene. All’amministrazione cittadina toccano ora scelte forti, come chiede il Pd locale, ma ci attendiamo che anche i vertici di Lombardia Ideale, che è la forza politica nata dalla Lista Fontana, la lista del candidato presidente delle regionali del 2018, prendano le distanze in modo molto netto».

Pubblicato il 13 Luglio 2020
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