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Regione Lombardia: semaforo verde alla Risoluzione sulle politiche giovanili

Approvato all’unanimità un documento che tocca svariati ambiti di intervento. Dalle opposizioni anche una serie di richieste su punti specifici

consiglio regionale covid

È stata approvata all’unanimità, durante i lavori pomeridiani della seduta di Consiglio (foto d’archivio), la Risoluzione sulle Politiche Giovanili elaborata dalla Commissione Cultura di Palazzo Pirelli guidata dal consigliere Curzio Trezzani (Lega).

Si tratta di un documento particolarmente articolato, che punta a un cambio di paradigma: non considerare più l’intervento pubblico nel mondo giovanile prioritariamente destinato a fronteggiare i fenomeni del cosiddetto “disagio”, ma investire sulle nuove generazioni quali “ricchezza e risorsa fondamentale della comunità”.

Diversi gli impegni rivolti alla Giunta e agli assessori competenti, dall’istituzione di un tavolo interassessorile per promuovere azioni sinergiche e concrete che riguardino i diversi settori di intervento per le politiche giovanili, alla creazione di un Forum regionale dei Giovani, quale organismo indipendente di riferimento e confronto fra i giovani, la Regione e le istituzioni locali. E ancora, l’incentivazione dell’occupazione femminile e la conciliazione vita-lavoro, la modifica del sistema dei tirocini, l’orientamento nell’ambito della formazione per soddisfare la domanda del mercato del lavoro circa le figure più richieste, il sostegno ai nuclei monogenitoriali, la promozione dell’impresa culturale giovanile, l’incentivazione alla nascita di nuove imprese agricole guidate da giovani, la valorizzazione delle start-up. Focus pure su modelli innovativi di intervento e prevenzione dell’uso delle droghe e di sensibilizzazione sui rischi di diffusione delle malattie sessualmente trasmissibili.

La relatrice Selene Pravettoni (Lega), l’ha definito «un documento che rivestirà un ruolo fondamentale nell’ambito delle politiche giovanili, non solo in questa legislatura, ma anche negli anni a venire».

Giudizio positivo anche da parte del Movimento 5 Stelle, che con il consigliere Raffaele Erba, ha rilanciato anche la necessità di fare di più per introdurre negli istituti la figura dello psicologo a scuola.

Disco verde dal Partito Democratico, che in sede di dichiarazione di voto, con Jacopo Scandella, ha però sottolineato che 1questa risoluzione è un elenco di indicazioni positive, che però devono trovare concretezza in leggi e delibere. Il nostro sì, quindi – ha evidenziato – è subordinato a quanto la Giunta vorrà fare davvero in proposito”.

«Oggi per troppi giovani si è rotto il meccanismo che tiene in piedi la società: quello per cui si cresce, ci si forma, si fanno esperienze, si trova un lavoro, si mette su famiglia, si costruisce il proprio futuro» aggiunge il consigliere dem Samuele Astuti. «È un problema di tutti. Per questo, occuparsi di giovani oggi significa occuparsi di tutti».

Nel corso del dibattito in Aula sono stati approvati anche quattro emendamenti del Partito Democratico, due di Forza Italia, uno dell’M5S e quattro del gruppo Lombardi Civici Europeisti.

Via libera anche a tre ordini del giorno, uno del consigliere del Gruppo Misto-Azione, Niccolò Carretta che impegna la Giunta a presentare un progetto per campagne di informazione e comunicazione mirate alla prevenzione delle infezioni sessualmente trasmissibili; uno del PD (primo firmatario Jacopo Scandella) sulle premesse metodologiche proposte dalla “rete Giovani”; uno del gruppo Più Europa-Radicali, illustrato dal consigliere Michele Usuelli che chiede l’adesione di Regione Lombardia alla campagna nazionale “Figli costituenti” per introdurre nella Carta costituzionale il principio di Equità generazionale.

Pubblicato il 17 Novembre 2020
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