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Nel mondo del lavoro “non si smette mai di imparare” non è un luogo comune

"Le persone devono affidarsi alla loro capacità di imparare ad imparare nel corso di tutta loro vita". Il caso BorsadelCredito.it raccontato da uno dei suoi fondatori, Antonio Lafiosca

Il lavoro del futuro

Il mondo, ormai da diversi anni, sta cambiando, e il mondo del lavoro non si sottrae a questa evoluzione. Per provare a toccare con mano i cambiamenti tecnologici e di competenze abbiamo intervistato Antonio Lafiosca, co-founder & chief operating officer di BorsadelCredito.it, un marketplace lending dove le imprese possono trovare in tempi rapidi una soluzione di credito.

BorsadelCredito.it è nata tra il 2012-2013 da un’iniziativa di Antonio Lafiosca, Ivan Pellegrini e Alessandro Andreozzi, tre colleghi uniti da un’intuizione: digitalizzare il processo di calcolo del merito creditizio per renderlo più rapido, preciso ed efficace. Dopo anni di esperienza all’interno del settore, la società riesce ad imporsi con le sue tecnologie, arrivando a raggiungere istituzioni importanti come il gruppo Azimut, il più grande gruppo di asset management italiano.

Dopo un passato nel settore del social lending, ora l’azienda offre, agli istituti finanziari, una piattaforma di lending as a service con diversi servizi per valutare il merito creditizio.  Tra i servizi offerti c’è l’analisi dei dati relativi a informazioni disponibili in specifici database, come i bilanci d’esercizio, un motore semantico che cerca all’interno del web le parole associate a una determinata azienda e un sistema di intelligenza artificiale proprietario analizza in modo preciso l’internet banking per avere informazioni sia qualitative che quantitative. Questi dati vengono infine conservati in un data lake comune creando una rete capillare di dati, per capire come le varie società analizzate possano essere fra loro collegate.

NESSUNA GERARCHIA 

Il servizio offerto da BorsadelCredito.it è interamente digitale, di conseguenza l’azienda che vuole richiedere un finanziamento deve inserire i suoi dati sulla piattaforma dando inizio ad un processo grazie al quale in 24 ore può sapere se la sua domanda è stata accettata e, in caso positivo, riceverà il credito sul suo conto in sette giorni.
Per alimentare questi processi, all’interno della società ci sono persone con background eterogenei e competenze trasversali, dal machine learning, passando per la statistica e l’analisi dei dati, alle conoscenze in ambito finanziario e di metodologie di rating. Questo è il vero cuore della società, che ha uno schema molto innovativo, senza una gerarchia precisa, promuovendo anche l’assenza di paletti nelle competenze di ciascuno.

Nel futuro l’azienda vede “un esercizio di stabilizzazione” a livello di mansionario inteso come verticalizzazione interna delle competenze; questo approccio è giustificato da due motivazioni: la difficoltà di reperire “tech guys” nel mercato del lavoro odierno e permettere l’espansione del business. Per quanto riguarda il futuro del settore, Antonio Lafiosca vede le aziende innovative come il motore del progresso, una sorta di laboratorio in grado di sviluppare nuove tecnologie, testandole direttamente sul mercato anche attraverso errori, che costituiscono un passaggio fondamentale per affinare sempre di più il proprio prodotto.
Una volta perfezionate, queste tecnologie possono essere implementate dai player più grandi che generalmente incontrano molte difficoltà, a causa della loro struttura più rigida e meno flessibile rispetto a quella di una startup, nel mantenere un cambiamento continuo.  Infine, provando a immaginare quali saranno gli effetti a livello macro di questa evoluzione sul mondo del lavoro, secondo il co-founder di BorsadelCredito.it, i lavoratori di domani dovranno acquisire alcune soft skills fondamentali come la capacità di adattamento, l’abitudine al cambiamento e le capacità di imparare nuove competenze.

LA PRONTEZZA DI REAZIONE AL CAMBIAMENTO

Certamente ci sono alcuni settori come quello della ricerca che saranno influenzati meno da queste dinamiche, ma dato che non possiamo sapere se ci troviamo di fronte ad una “moda temporanea” o a un trend che avrà degli effetti sul lungo periodo, in ogni caso la prontezza di reazione al cambiamento e la velocità nell’acquisire nuove competenze permetteranno di rimanere al passo coi tempi all’interno del mondo del lavoro. Questa necessità è ripresa anche dal paper “Skills for 2030” stilato dall’OECD, l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, che sottolinea l’importanza futura delle soft skills, non solo per rimanere competitivi nel mercato del lavoro, ma anche per svolgere compiti non cognitivi e non routinari e in questo campo subentrano altre competenze, come la creatività, emozionali e sociali. Queste competenze, sempre secondo l’OECD, sono necessarie perché sono prerequisiti per sfruttare al meglio le competenze hard e le capacità acquisite nei propri studi accademici, ma non solo, infatti la capacità di capire nuove culture aiuta le persone a meglio adattarsi al cambiare dell’ambiente circostante: «Le persone devono affidarsi alla loro capacità di imparare ad imparare nel corso di tutta loro vita». 

INNOVARE NELL’ORGANIZZAZIONE

Esistono molte altre ricerche che sottolineano l’importanza di questi aspetti, tra cui: “Soft skills for a hard world“(Mckinsey) e “The Future of work: From remote to hybrid” (Capgemini). BorsadelCredito.it risulta quindi una società innovativa, non solo per le tecnologie utilizzate nel suo core business, ma anche per quanto riguarda l’organizzazione del lavoro, un’organizzazione molto flessibile che, coerentemente con la visione sopra descritta, promuove l’interdisciplinarietà e la capacità di adattamento, in modo da poter essere sempre all’avanguardia in un mondo in costante trasformazione come quello dell’innovazione. Questo approccio è quello che fa la differenza soprattutto oggi, in un mondo segnato dalla crisi pandemica, i cui effetti sono stati molto rilevanti anche sul mercato del lavoro.

Michele Mancino
michele.mancino@varesenews.it
Il lettore merita rispetto. Ecco perché racconto i fatti usando un linguaggio democratico, non mi innamoro delle parole, studio tanto e chiedo scusa quando sbaglio.
Pubblicato il 02 Luglio 2021
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