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“La voce del lago” di Varese raccolta da Lorenzo Milani, compositore e matematico

"Iniziato" da un prete-artista, Lorenzo Milani ha iniziato a comporre giovanissimo, poi la sua passione per la musica ha incontrato quella per l'informatica. Il brano dedicato al lago di Varese ha vinto il concorso musicale Città di Stresa

È una musica che nasce anche al computer, ma nasce soprattutto da sensazioni, da radici antiche: risuonano emozioni, in “La voce del Lago”, il brano con cui il compositore Lorenzo Milani si è aggiudicato il concorso Città di Stresa (ex aequo).
Il lago a cui è ispirata la composizione non è il Maggiore, ma il lago di Varese, vicino a casa di Milani, originario di  Oggiona con Santo Stefano.

Citare il paese, qui, non è secondario: «Io ho iniziato a studiare musica da bambino, suono il pianoforte dai 7 anni. Lo feci grazie al parroco di Oggiona, don Ireneo Scaltritti» racconta Milani. Pianista, pittore e appassionato d’arte, «don Ireneo apriva le porte a tutti i bambini che volevano studiare il pianoforte gratuitamente. Mi accostai allo studio e mi piacque particolarmente: tra i ragazzi c’erano anche altri bambini divenuti poi musicisti professionisti».

Ma non c’è solo la musica: il percorso di Milani, nato nel 1969, incrocia agli albori degli anni Ottanta un’altra passione, l’informatica. «Iniziai a usare il computer per stampare la musica che già componevo. Iniziai poi ad appassionarmi su quell’Atari e da lì a studiare anche matematica e computer science», disciplina in cui si è poi laureato.

Da lì ha frequentato la musica algoritmica, composta con schemi matematici, che ha lasciato qualche eco nelle sue composizioni successive. Non solo classica : nel tempo ha «allargato lo sguardo» e negli anni Novanta ha composto brani progressive suonati con gli Arkhé, «abbiamo venduto 4mila copie di un disco praticamente autoprodotto, eravamo piuttosto noti per il genere».

Per un periodo, assorbito dal lavoro (oggi lavora in Svizzera, è passato anche da start-up diventate imprese leader), Milani ha messo in secondo piano quella che chiama «la seconda professione», vale a dire la musica. La passione però è riemersa e ha visto un riconoscimento in vari concorsi: «Ho ottenuto un piazzamento come finalista al 20° Concorso internazionale Oslo nel 2017, due secondi posti ad Albenga, ho visto miei brani pubblicati da un editore di Zurigo. E appunto il primo premio (ex-aequo) al 38° Concorso Internazionale di Musica “Città di Stresa“, sezione Composizione».

Lorenzo Milani compositore
Milani in un recente servizio di RegionEuropa su Rai3

Il brano – dicevamo – è appunto “La voce del Lago” ispirato al Lago di Varese, «un luogo che frequento da quando ero bambino con la famiglia».

È un brano che riflette un po’ l’approccio di Milani: una musica non banale ma comprensibile anche a un pubblico ampio, nelle sensazioni che suscita. «La mia è musica postromantica, ancora tonale ma già con accenni atonali, molto interiore e poco cerebrale».

«Questo pezzo – continua Milani – nasce catturando l’emozione che può dare un lago placido come il nostro lago, un grande saggio che ha visto tante storie passare. Tendendo l’orecchio si sentono le voci che risuonano». Nel brano risuona «una tendenza armonica che ha una similarità con il tema dell’acqua, origine di tutte le cose».

Lorenzo Milani compositore

Anche in questo singolo brano, come in altri della produzione di Milani (che si può scoprire sul suo sito), «risuonano atmosfere d’inizio del Novecento, un periodo che anche nella nostra zona ha visto anche un fiorire di arte, ad esempio con il Liberty».
L’accostamento all’arte ritorna non solo nelle parole di Milani, ma anche nei video che accompagnano altre composizioni, con immagini di opere che evocano il Liberty, l’Art Decò, ma poi anche suggestioni surrealiste, futuriste ed espressioniste che traghettano nella contemporaneità (come in Opera 31).

Nel brano si sentono echi di Debussy, non casualmente: nella zona del lago di Varese venne a vivere per un periodo suo figlio, Raoul Bardac (nato dalla relazione con la terza moglie), che qui compose “Horizons: Les Cloches de Casbeno”, “Le campane di Casbeno”.

Milani compone brani di «musica da camera o con singolo strumento o con piccoli ensemble». Il brano “Voce di lago” è stato proposto nella interpretazione di  Cristina Majocchi, «una vera professionista, titolare di una scuola di musica a Castronno e docente al conservatorio di Mantova, cantante lirica», spiega ancora Milani.

«Cristina Majocchi è una mia amica d’infanzia, anche lei originaria di Oggiona. Come me anche lei è partita da questo ambiente, da quel fermento». I bambini di quaranta e più anni fa oggi regalano emozioni.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it
Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare.
Pubblicato il 07 Ottobre 2021
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