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Bombe su Leopoli e fuga di notte: “Noi con Voi” porta 100 ucraini nella zona di Malpensa

Con l'imbarco del secondo pullman alle 13 di lunedì si è conclusa la nuova operazione di recupero al confine ucraino-polacco. Per i profughi più difficile raggiungere la frontiera

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Sono arrivati alla frontiera tra Ucraina e Polonia nel cuore della notte tra sabato e domenica: stremati, dopo ore di attesa a causa dei bombardamenti su Leopoli che hanno rallentato l’afflusso verso la frontiera, verso il territorio polacco, il territorio dell’Unione Europea.
I rifugiati ora sono in viaggio verso l’Italia: le famiglie ucraine – mamme, bambini, qualche nonno, ragazzi, disabili – arrivano in Italia, nella zona di Malpensa, grazie alla seconda missione di recupero organizzata dall’associazione Noi con Voi.

«In totale sono centoundici persone», fa la conta Carlo Puricelli, “anima” di Noi con Voi, che da associazione che accoglieva i “bambini di Chernobyl” si è reinventata in queste settimane organizzazione non governativa. Recuperando rifugiati, portandoli in Italia, organizzando l’accoglienza presso famiglie che si sono messe a disposizione per una accoglienza ad oggi senza scadenza.

Cinquantatrè persone sono arrivate domenica mattina, con il primo pullman, altre dodici sono rientrate con un altro mezzo, le ultime sono state “imbarcate” alle 13 di lunedì e arriveranno domani mattina, martedì 22 marzo. Rispetto alla prima operazione di recupero a Przemysl, domenica 7 marzo, questa volta Noi con Voi ha organizzato un vero campo base in un ostello a Giedlarowa, affittato appositamente.

Mentre alcuni dei volontari erano impegnati nel recupero delle persone ai valichi, «al campo base sono rimasti tre volontari per gestire l’accoglienza: latte caldo, biscotti, stanze e letti» spiega Fabiola Guerra, che ha fatto un po’ da coordinatrice del campo, affiancata anche da Dorina, una dipendente dell’albergo che ha vissuto per anni in Italia e ha fatto anche da interprete.

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I bombardamenti e il passaggio della frontiera di notte

Il contesto è stato diverso dalla prima missione del 7 marzo. Meno di massa, ma più critica per altri versi: «La situazione al confine è cambiata decisamente rispetto a due settimane fa: allora era pieno di persone che volevano entrare in Polonia, in questi giorni invece il valico era quasi deserto. Abbiamo capito che nei giorni scorsi ci sono stati bombardamenti su Leopoli, anche sull’aeroporto internazionale e le persone avevano paura a muoversi».

Più della metà delle persone recuperate erano conosciute direttamente, ma in altri casi il contatto è stato più difficile. «Avevano paura a salire sui veicoli, anche se noi eravamo riconoscibili con pettorine e cartelli. C’era buio e si faceva fatica, se si pensa anche che avevamo a che fare con persone che avevano fatto 700 km di pullman fino alla frontiera. Le persone erano molto scosse».

«Nella notte – continua Carlo Puricelli –  abbiamo effettuato diversi viaggi, ci hanno dato una mano anche i vigili del fuoco della città ».

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Dalla Polonia all’accoglienza nella zona di Malpensa

Le centoundici persone recuperate in questa missione ( che ha coinvolto anche Croce Rossa comitato di Busto Arsizio e Naturcoop) si aggiungono a cento che erano state portate in Italia con i precedenti viaggi da Noi con Voi e Vita a colori di Arsago Seprio, altra associazione che ha lavorato fianco a fianco.

Già prima della partenza dalla Polonia molti rifugiati hanno avuto “assegnata” una famiglia in Italia: le famiglie attualmente si impegnano a tempo indeterminato, perché ovviamente non c’è una prospettiva certa sulla fine del conflitto.
Alcune situazioni sono particolarmente delicate: «C’è ad esempi una famiglia con una bambina in carrozzina, c’è una mamma con un ragazzo autistico che avranno bisogno di una sistemazione particolare».

Le famiglie ospitanti sono sul territorio intorno a Malpensa, in vari Comuni vicini (prima di tutto Samarate) o appena oltre (Sesto Calende, Carnago, in Valle Olona). Noi con Voi sostiene le famiglie ucraine e quelle che accolgono anche con una raccolta di materiali e tessere per acquisti che è andata avanti anche in questi giorni. Qui trovate i recapiti se volete collaborare.

Il collegamento in diretta con Giedlarowa (lunedì 21 marzo, ore 12.45)

 

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it
Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare.
Pubblicato il 21 Marzo 2022
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