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M5S su esternalizzazioni Sea: “60 dipendenti sacrificati”

Il commento di Fernando Alberti (M5S) sulla decisione di Sea, che coinvolge il settore Ict a Malpensa e Linate: "È come se volessero far morire di morte naturale i settori legati alla produttività aziendale"

Generica 2020

Dopo la commissione attività produttive di Milano, riunitasi ieri, martedì 15 marzo, in cui Sea, il Comune e le organizzazioni sindacali hanno discusso degli esuberi, si è tornati a parlare della decisione di Sea di esternalizzare il settore Ict, che coinvolge sessanta lavoratori sui due scali di Linate e Malpensa.

Da gennaio i sindacati e Sea si sono scontrati in merito all’esternalizzazione e a febbraio ci sono stati due scioperi.

Recentemente i consiglieri milanesi più a sinistra (Pd ed Europa Verde) hanno scelto di stare a fianco dei lavoratori, chiedendo alla società partecipata che gestisce gli aeroporti di fermare la procedura, attivata a inizio febbraio.

Il passaggio di società è avvenuto il 1° febbraio a una nuova srl sempre del perimetro Sea, destinata poi alla cessione.

Doppio sciopero a Malpensa e Linate contro la conferma delle esternalizzazioni

Il futuro di Sea? “Stazione appaltante”

Ferdinando Alberti (M5S) commenta così: «I vertici aziendali hanno confermato la decisione di esternalizzare il settore dei servizi informativi. Sessanta dipendenti saranno quindi sacrificati per motivazioni legate all’efficientamento dei costi. Ho domandato come si possa pensare di ridurre i costi introducendo un nuovo soggetto intermedio all’interno della filiera produttiva? Sottolineando come, per poter avere il proprio guadagno, il nuovo soggetto non potrà che agire offrendo condizioni peggiorative, rispetto agli attuali contratti di lavoro. Senza però ricevere nel merito rassicurazioni dall’azienda. La tendenza è preoccupante. Il timore è che in serbo per Sea vi sia un futuro da semplice stazione appaltante: ciòtrova concretezza negli accordi sindacali, che prevedono il prepensionamento di circa 550 dipendenti, da qui al 2028. Di questi solamente un quarto verrà nuovamente assunto».

«È come se volessero far morire di morte naturale i settori legati alla produttività aziendale. Ho invitato l’azienda a guardare i lavoratori non come numeri da efficientare, ma come persone. Gli eventuali problemi di efficienza andrebbero probabilmente ricercati all’interno delle catene di comando, dove vengono prese le decisioni, piuttosto che fra chi lavora in produzione. Tenendo ben presente che gli aeroporti di Malpensa e Linate rappresentano una situazione unica in Europa, forse nel Mondo, per vicinanza e assenza di compagnia di bandiera. Una realtà la quale andrebbero studiate strategie mirate, non azzardati paragoni, con altri scali internazionali» conclude Alberti

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Pubblicato il 16 Marzo 2022
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