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I dubbi di Casorate Aperta sul nuovo centro civico Ex municipio

L'opposizione di Casorate Sempione non è convinta dalla definizione degli spazi dell'opera in costruzione. "E quando inizierà la pavimentazione di via Torino e piazza Mazzini?"

Il nuovo centro civico di Casorate Sempione

Dubbi sulla viabilità, ma anche sull’effettivo uso dell’edificio: sono le perplessità della minoranza di Casorate Aperta sull’intervento del nuovo centro civico (la definizione è nostra) dell’Ex municipio, che sarà elemento centrale del recupero poi di piazza Mazzini, la piazzetta nel cuore del paese, di fronte alla scalinata della parrocchiale.

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L’intervento è ora ben avviato, il cantiere è in corso.
L’aspetto principale della critica è infatti il progetto degli spazi considerato troppo generico: «Più che un progetto utile alla comunità, sembra il frutto di un pensiero personale forse professionalmente deformato». Il palazzo dell’ex municipio offrirà sui tre piani tre locali che – dice il sindaco –  saranno soprattutto spazi a disposizione di associazioni e cittadini, con una destinazione più definita per la sala all’ultimo piano destinata al consiglio comunale.
La “vocazione” fin qui definita non convince Casorate Aperta: «Nonostante le parole del Sindaco, nutriamo seri dubbi che tale spazio sia così polivalente, come afferma, e in grado di rendere ai nostri concittadini la libertà di godere del centro paese con la tranquillità che dovrebbe contraddistinguerlo».

A margine del progetto, il sindaco Cassani ha parlato anche di altri spazi pubblici a disposizione, come la attuale sala consiliare e quella del centro Alzheimer privato in costruzione alla periferia del paese. «Sempre tramite la stampa veniamo a sapere che la sala polivalente del nuovo centro Alzheimer adesso verrà concessa per “un numero di serate all’anno”. Ovviamente senza passaggio in consiglio comunale. C’è stata una rettifica dell’atto unilaterale o sono parole al vento?» chiede Casorate Aperta.

«È impossibile pensare che non vi sia soluzione a questi problemi, così come è impensabile che questi problemi vengano raccontati e vissuti solo da noi “cattivi” dell’opposizione, secondo la maggioranza sempre pronti a fare polemica sulle scelte dell’Amministrazione. Il paese è di tutti, sia di chi ha deciso di votare per Cassani e la sua compagine di governo, sia di chi non li ha votati, sia di chi, tra i due gruppi, non ritiene all’altezza del compito l’attuale amministrazione, e noi siamo chiamati a rappresentare e dare voce proprio a quella parte di concittadini che questa amministrazione non ascolta, non vede e non vuole accettare che esista».

Un’altra critica riguarda l’intervento di modifica della pavimentazione che – da piazza Mazzini – dovrebbe estendersi nelle immediate vicinanze “saldandosi” con il porfido esistente: «Quando inizieranno i lavori per il rifacimento di via Torino e Piazza Mazzini come verranno gestiti i problemi appena ribaditi? E quale vantaggio ne trarranno i negozianti?»

Casorate Aperta punta l’attenzione anche sugli aspetti viabilistici e di accessibilità del nuovo spazio urbano: «In che contesto si inserisce il cantiere che (forse) sta per volgere all’insperato termine? La situazione critica di viabilistica e sicurezza è rilevabile da tutti senza sforzo».

E qui l’opposizione traccia “un quadro” che si suppone ordinario, in paese: «Visualizziamo il tragitto che dal Semaforo del Sempione porta alla fine di Via Milano ed immaginiamo di percorrerlo alle 18.30: Appena superato il semaforo troveremo macchine parcheggiate all’interno della carreggiata in prossimità di un incrocio (cosa chiaramente vietata dal CdS) che ci obbligheranno a invadere la corsia opposta da cui sopraggiungono le auto in transito su via Torino. Procediamo fino a Piazza Mazzini dove è facile trovare auto posteggiate sulla gradinata della chiesa, in doppia fila a bloccare gli stalli della piazza stessa, sul parcheggio riservato a Carico e Scarico poco più avanti. Qui dovrebbe appunto esserci la sede di una nuova struttura di aggregazione, condivisione e cultura, che scopriamo (sempre a mezzo stampa e mai attraverso le sedute ufficiali) essere frutto delle grandi idee del nostro primo cittadino, che a suon di “mia idea, mia idea”, ci illustra destinazioni di cui mai avevamo sentito parlare».

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it
Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare.
Pubblicato il 13 Gennaio 2023
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