Pagelle Pro Patria: Moretti gol fantasma, Renault e tigrotti propositivi ma respinti
I voti di Pro Patria - Trento 0 a 2. Tigrotti murati negli ultimi 20 metri di campo, centrocampo e attacco bustocco insistente ma altrettanto inconcludenti

ROVIDA 6 – In una partita da spettatore non pagante è costretto a guardare due volte la palla passare alle sue spalle e insaccarsi a rete. Causa sì il rigore del 2 a 0, ma a tempo scaduto quando ogni schema è saltato e la squadra è tutta oltre la metà campo, o quasi. Parafrasando Saffo, «dolce-amaro vincibile portiere».
MORETTI 5,5 – In una partita tutto sommato diligente (Terrani sullo 0-1 passa con un rimpallo in mezzo a Nicco e Renault) condivide tuttavia in concorso di colpa (più del 50%) la responsabilità sull’azione che porta al rigore a tempo scaduto. Lettura sbagliata della velocità del pallone e Frosinini che lo sorprende infilandosi tra lui e Rovida. Sfortunato invece al 27′, quando da corner per non poco non trova (o forse sarebbe meglio dire “avrebbe trovato”) il terzo gol consecutivo. La palla sembra varcare la linea e schizza poi sul palo.
FIETTA 6 – Probabilmente il giocatore della Pro Patria (insieme a Renault) che ha toccato il maggior numero dei palloni. Ne smista molti ai braccetti del trio difensivo e a Bertoni ma poi la squadra va a infrangersi negli ultimi 16-20 metri di campo. Difende con il solito piglio.
dal 86′ MARANO SV – Pochi minuti per partire senza troppo risalto all’arrembaggio. Entra per permettere il passaggio al 4321, così da supportare il tridente e dare l’esperienza che dall’altra parte Citterio non può garantire per limiti anagrafici.
SAPORETTI 6 – A momenti ripete lo schema vincente di Meda: spizza sul secondo palo per Moretti e (quasi) goal. Per il resto prestazione solida su Anastasia che prova, ma senza successo, a mettergli fiato sul collo.
Allo Speroni scende la maledizione: la Pro Patria gioca, ma passa il Trento
RENAULT 5,5 – Difficile dare un giudizio alla sua partita. Da una parte è innegabile la forza di volontà, la corsa e l’ostinazione nel voler trovare il cross vincente, dall’altra l’inefficacia dei tantissimi palloni da far recapitare in area di rigore, molti dei quali deviati da un efficace Vaglica o respinti dalle maglie bianche del Trento. Alla fine il voto suo rispecchia quello complessivo da attribuire alla Pro Patria. Per chi viaggia in direzione ostinata e contraria.
NICCO 5,5 – Discorso abbastanza analogo a quanto scritto per Renault, con cui condivide il rimpallo perso su Terrani sull’1 a 0, solo in una diversa zona di campo. Colombo a fine partita dirà che è mancata qualità negli 20 metri. Ed è quel che manca per trasformare il suo voto in una sufficienza, ma soprattutto per trovare il gol del pareggio, prima del rigore a tempo scaduto.
dal 75′ ZANABONI 6 – Invocato a furor di popolo fin dall’inizio della ripresa, la punta entra e per circa 20 minuti complessivi si colloca in avanti a fianco a Parker. Le due punte non si pestano i piedi, non per questo si ritagliano vere occasioni da goal.
BERTONI 5,5 – Come Renault e Nicco, anche il regista attinge dal proprio arsenale per mandare in porta Parker. Le imbucate sono però tutte respinte fino a quando il suo ritmo partita lentamente si esaurisce, pagando dazio per i 180′ disputati tra sabato e martedì.
FERRI 5 – Un passo indietro rispetto a Meda: la sua verve come mezzala incursionista sembra essersi smarrita, in parte sacrificata dal lavoro sporco a metà campo. Giusto un tiro murato e un paio di penetrazioni, nel tentativo di mettere al centro un pallone sempre spazzato via del Trento. Al 60′ il cambio abbastanza prematuro, che sa di bocciatura.
dal 60′ CITTERIO 6 – Buon momento di forma e tanta voglia di mettersi in mostra. La sua prudenza reverenziale a volte frena quell’irresistibile istinto di strafare che lo anima si quando si avvicina alla porta.
NDRECKA 5+ – Dieci partite di campionato, dieci gettoni da titolare. Alla fine il conto da pagare in termini di ossigeno arriva per tutti, soprattutto per chi corre su e giù per la fascia senza ricambi. Necessita di Somma più di quanto una maschera della tragedia classica necessiti del deus ex machina in grado di risolvere una situazione insostenibile per qualsiasi argonauta.
PITOU 5,5 – Partito titolare solo nell’infrasettimanale contro l’AlbinoLeffe, il secondo “turno del martedì” poteva e doveva essere la sua chance dopo diverse panchine, più di quando ci si aspettava quest’estate. E invece nei 60 minuti in campo ripropone lo stesso copione che solitamente condensa nei 10 a sua disposizione. Buoni numeri, ma alla fine tutto si riduce a essere più fumo che arrosto. L’esperienza lo aiuterà a diventare più pragmatico anche lontano dalla porta.
dal 60′ STANZANI 5,5 – Entra per sostituire Pitou, ben presto si adatta per dare spazio davanti alla porta a Zanaboni e Parker in una sorta di 4321. Neanche lui riesce a trovare il guizzo vincente, neanche su punizione.
PARKER 5,5 – Richiamato più e più volte da Colombo, l’attaccante dà un contributo nel “lavoro sporco” della squadra. Qualche occasione se la crea anche (un tiro strozzato sul primo palo e un colpo di testa), niente che possa davvero far tremare Russo e la porta del Trento. Imbrigliato.
COLOMBO 5,5 -Nulla può contro la maledizione che si è scagliata sullo Speroni. Contro un umile Trento si inverte il copione rispetto a quanto mostrato in trasferta (dove la Pro Patria è quarta per rendimento): la squadra si difende compatta e governa un gioco infecondo ma gli episodi portano a un contrappasso nel risultato, che alla fine è quello che conta di più in classifica.
Colombo rammaricato: “La miglior partita di questa Pro Patria, ma gli episodi sono andati contro”
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