Dopo quattro anni tornano a Busto i bambini di Chernobyl
Il Covid prima e la guerra dopo avevano costretto Aubam odv a sospendere il progetto di accoglienza di bambini e ragazzi provenienti dalla zona contaminata. Ma ora si riparte: nei prossimi giorni un incontro per preparare i soggiorni dell'estate 2024
Dopo quattro anni di interruzione causata dal Covid prima e dalla guerra Russo-Ucraina poi, Aubam odv riavvia il suo programma di accoglienza per i bambini di Chernobyl, con il prossimo soggiorno previsto per l’estate 2024.
Il primo passo è una serata speciale, patrocinata dall’Amministrazione comunale, dedicata appunto alla presentazione del suo programma di accoglienza ai bambini di Chernobyl per l’estate 2024.
L’evento si terrà il 17 novembre a partire dalle ore 21:00 all’Istituto Cinematografico Michelangelo Antonioni di Busto Arsizio, Via Magenta, 70.
La serata è aperta al pubblico e sono invitati tutti coloro che sono interessati a scoprire cosa significa aprire la propria casa e il proprio cuore a un bambino.
La missione di Aubam odv è, dal 1998, quella di aiutare minori vittime di disastri e calamità, a risanare il proprio fisico colpito a qualunque titolo da detti eventi e negli anni si è concentrata principalmente sull’ospitalità di bambini ucraini provenienti per la maggior parte dalla zona intorno a Chernobyl.
Nella serata del 17 novembre, Aubam presenterà il suo programma a tutti i presenti, al fine di raccogliere adesioni da parte di famiglie che desiderano ospitare un bambino ucraino durante l’estate del 2024. Il presidente dell’associazione, Antonio Tosi, insieme ai consiglieri e alle famiglie aderenti all’associazione, racconteranno le straordinarie storie di accoglienza promosse e sostenute nelle passate edizioni e presenteranno il programma e le iniziative ad esso correlate. Sarà anche possibile porre domande e interagire con i membri dell’associazione per approfondire i dettagli dell’accoglienza.
Negli anni Aubam ha ospitato circa 5.500 bambini ucraini, ma dal 2020 si è vista costretta a interrompere il progetto, a causa del Covid e successivamente a causa della guerra Russo-Ucraina. Nonostante ciò l’associazione non si è lasciata intimidire e da marzo 2022 ha ampliato ulteriormente la sua missione di solidarietà e accoglienza ospitando presso le famiglie aderenti all’associazione, 130 cittadini ucraini in fuga dalla guerra. Nel corso del 2022 e del 2023 l’associazione ha inviato un notevole quantitativo di medicinali agli ospedali di Vinnitsia, Chernivtsi e Kolomja, oltre a 370 scatoloni di vestiario, materiale didattico per scuole e giocattoli.
«Siamo felici di poter finalmente ripartire con il progetto Estate 2024 – afferma Antonio Tosi, Presidente di A.U.Ba.M. -. Ci sono 341 bambini iscritti all’associazione in Ucraina che attendono di essere ospitati. Per loro passare cinque settimane con una famiglia italiana rappresenta un toccasana per il miglioramento delle loro condizioni di salute. E in questo periodo, reso ancor più difficile dalla guerra, la serenità e l’amore di una famiglia italiana, potranno mitigare gli effetti psicologici del conflitto».
I minori accolti da Aubam sono nati da genitori evacuati dalla zona di Chernobyl o abitano in zone ancora contaminate dai radionuclidi o ancora, sono minori provenienti da zone colpite dalla guerra in Ucraina. Durante la serata di presentazione, il fisico Lorenzo Bianchi farà il punto sulla situazione di Chernobyl e contribuirà alla riflessione per trovare l’atteggiamento giusto per accogliere i bambini ucraini.
I criteri per la selezione dei minori che parteciperanno al programma di accoglienza sono gestiti in collaborazione con l’associazione corrispondente in Ucraina, conosciuta come “Associazione Difendere i Bambini di Chernobyl” di Vishnove.
Questa collaborazione assicura una valutazione accurata e responsabile dei bambini che beneficeranno del programma.
La selezione delle famiglie ospitanti è affidata alle autorità locali italiane, in particolare alle Questure, che seguono un iter burocratico che include la presentazione della documentazione necessaria. Questo assicura che le famiglie interessate siano adeguate e disposte a fornire un ambiente sicuro e amorevole ai minori in arrivo.
Per preparare le famiglie ospitanti all’arrivo dei minori (che hanno un’età compresa tra i 7 e i 16 anni), vengono organizzati incontri informativi durante i quali le famiglie hanno l’opportunità di scambiare esperienze con quelle che hanno già partecipato al programma. Inoltre, vengono offerte brevi nozioni di lingua e cultura ucraina e istruzioni sul comportamento, contribuendo così a garantire una migliore integrazione e comunicazione tra i membri della famiglia ospitante e i minori accolti.
Le attività svolte durante il progetto sono flessibili e dipendono dalle preferenze delle famiglie ospitanti. Possono includere l’inserimento dei minori nelle attività degli oratori feriali, partecipazione a gite turistiche e culturali, nonché serate organizzate dall’Associazione per promuovere momenti di condivisione e svago. Questo approccio consente alle famiglie di adattare l’esperienza in base alle proprie esigenze e agli interessi dei minori accolti, garantendo un ambiente accogliente e ricco di opportunità per tutti i partecipanti al programma.
Le spese per il viaggio dei bambini sono sostenute in parte da Aubam Odv e in parte da un contributo minimo delle famiglie, mentre le spese per il sostentamento sono a carico della famiglia ospitante. Le attività svolte sono finanziate dall’associazione tramite donazioni e raccolte di fondi mediante varie manifestazioni.
«Abbiamo esteso un cordiale invito al Console Generale dell’Ucraina a Milano affinché partecipi alla serata di presentazione della nostra iniziativa umanitaria aggiunge Antonio Tosi -. La sua presenza sarebbe per noi e per l’Amministrazione Comunale di Busto Arsizio che sosterrà l’iniziativa, motivo di grande orgoglio e rafforzerebbe ulteriormente il legame di solidarietà tra le due nazioni. Attendiamo con speranza la conferma della sua partecipazione alla serata».
Tutti i cittadini sono invitati a conoscere da vicino le straordinarie storie di accoglienza che A.U.Ba.M. ha sostenuto nel corso di più di vent’anni e a comprendere che aprire il proprio cuore e la propria casa accende un sorriso in un bambino e in chi lo accoglie.
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