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Candiani smentisce Alfieri: “Il Ministro Fitto garantisce i fondi per l’ospedale unico Busto Gallarate”

L'onorevole della Lega replica al senatore PD sul futuro di un progetto da anni "incagliato" ma che non subirà penalizzazioni dalle modifiche al Fondo per gli investimenti complementari

NON USARE progetto ospedale unico Gallarate Busto

« I fondi per realizzare il nuovo ospedale di Busto e Gallarate ci sono». L’onorevole Stefano Candiani replica al Senatore Alfieri sul futuro del presidio di Beata Giuliana: « Ho appena parlato con il Ministro Fitto che ha garantito il finanziamento affermando “ Per quanto attiene il nuovo ospedale Busto-Gallarate si precisa che lo stesso è stato già finanziato con le risorse dell’articolo 20 e, quindi, come per le regioni che non hanno capienza, gli interventi saranno finanziati con le risorse residue del PNRR (900 milioni di euro) e PNC (210 milioni di euro)”».

Per l’onorevole Candiani l’allarme lanciato dal senatore Alfieri è immotivato: « Relativamente alla polemica sugli investimenti PNRR in sanità, non esito a definire che sono tutte balle. Il problema è come era stato costruito in maniera frettolosa e raffazzonata il PNRR nel 2020, con opere spesso vecchie, incagliate che non si riuscirà mai a completare nei termini perentori stabiliti dal PNRR. Per questo il Ministro è intervenuto definendo un programma di opere realmente realizzabili».

L’ospedale di Busto Gallarate, dunque, rientra tra quelli interventi che anche Candiani definisce “incagliati” ma la sua linea di finanziamento è sempre stata legata al capitolo dell’edilizia sanitaria su cui Alfieri e Astuti pongono un faro alla luce della rimodulazione degli interventi di messa in sicurezza dei presidi la cui linea di finanziamento rientrava nel Fondo per gli investimenti complementari:« Il Ministro Fitto – ricorda l’onorevole della Lega – ha spiegato bene come e perchè si deve intervenite  senza mettere a rischio opere o linee di finanziamento. Fitto ha chiarito

“Il PNRR assegna alla salute complessivamente 15,625 miliardi di euro. Dopo la revisione, l’ammontare complessivo delle risorse è rimasto invariato in quanto, sono stati spostati 750 milioni di progetti in essere, già finanziati dall’articolo 20 della legge 67 del 1988, e sono tornati alla precedente Fonte di finanziamento. Le risorse liberate hanno incrementato la misura di telemedicina per 500 milioni di euro e la misura Assistenza domiciliare integrata per 250 milioni di euro.

Quindi la dotazione finanziaria PNRR della misura verso un ospedale sicuro e sostenibile passa da 1,650 miliardi di euro a 900 milioni di euro, di cui 250 milioni di progetti in essere e 650 milioni di nuovi progetti. Lo spostamento all’articolo 20 è stato richiesto dal Ministero della salute e dalle regioni in quanto i progetti originari inseriti nel 2021 non rispettavano i criteri di ammissibilità e rendicontazione del PNRR.

Per consentire la realizzazione degli interventi di competenza del Ministero della salute , il Governo ha assegnato ulteriori 487 milioni di euro a valere del Fondo opere indifferibili,  per l’incremento dei costi delle materie prime.

Parallelamente il Piano nazionale complementare prevede 1,45 miliardi di euro per la misura verso un ospedale sicuro e sostenibile che finanzia interventi di messa in sicurezza degli ospedali.

Complessivamente la misura verso un ospedale sicuro e sostenibile ha accumulato ritardi nella fase di progettazione e presenta criticità attuative in quanto gli interventi richiedono il blocco delle attività ospedaliere e quindi tempi di realizzazione risultano molto lunghi. La dotazione complessiva della misura a seguito della riprogrammazione PNRR e PNC non cambia.  È stata individuata una parte di risorse che tornano al loro finanziamento naturale, quindi se era un artifizio contabile lo era prima e lo è adesso. Se invece non lo era prima, non lo può essere adesso, perché è esattamente lo stesso meccanismo utilizzato per inserire all’interno del PNRR, con la differenza che queste risorse, per quanto ci riguarda, non possono essere utilizzate all’interno del PNRR perché non rispettano i vincoli e gli obiettivi previsti all’interno del PNRR. 

Da aggiungere a questo un altro elemento molto importante, collegato al tema dell’articolo 20, della legge n. 67 del 1988, relativa al finanziamento delle strutture sanitarie, che originariamente, quindi nel 1988, le risorse assegnate vedono ancora oggi una ampia disponibilità finanziaria. Esiste un problema, sì, tra le risorse e i progetti che escono dal PNRR e che tornano nell’articolo 20 per quelle regioni che hanno utilizzato le risorse– perché ci sono regioni che hanno utilizzato al 100 per cento le risorse dell’articolo 20 – e quindi fra quelle regioni che hanno questa situazione e le regioni che invece non hanno speso le risorse dell’articolo 20. Allora, l’operazione che il Governo mette in campo è quella di garantire per quelle realtà il mantenimento all’interno del PNRR o del PNC, tant’è che il taglio che viene ventilato, che non è un taglio, prevede il mantenimento di parte di risorse all’interno del PNRR e all’interno del PNC per gli ospedali sicuri, per garantire l’intera copertura di tutti i progetti ai quali facciamo riferimento.
Il Decreto legge, infatti, prevede l’utilizzo di risorse residue,  non impegnate sull’articolo 20 della legge 67/1988,  per finanziare 1,2 miliardi di euro della misura del Piano nazionale complementare».

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Pubblicato il 15 Marzo 2024
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