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Il Festival Fotografico Europeo a Busto Arsizio: 8 mostre e 5 location per gustare la fotografia d’autore

Spazi pubblici e privati, otto grandi fotografi, volti, paesaggi e luoghi ritratti con maestria per assaporare un'arte che resiste nel tempo dal 17 marzo al 25 aprile

claudio argentiero manuela maffioli

L’immagine incontra il mondo, nelle stanze della fotografia, a Busto Arsizio con la 12^ edizione del Festival Fotografico Europeo organizzato da Afi – Archivio Fotografico Italiano con il patrocinio della Commissione Europea, della Provincia di Varese e delle Amministrazioni comunali di Busto Arsizio, Castellanza (qui il programma), Cairate, Olgiate Olona e Legnano. Il festival si pone l’obiettivo di promuovere la fotografia d’autore e il linguaggio espressivo, attraverso percorsi visivi articolati, aperti alle più svariate esperienze espressive.

«La rassegna coinvolge 5 comuni e propone 20 mostre, di cui 8 a Busto in 5 spazi diversi in dialogo tra loro, sia pubblici, i musei civici, sia privati, Galleria Boragno, Spazio Arte Farioli, A&A Studio Legale – ha affermato la vicesindaco e assessore alla Cultura Manuela Maffioli -. Questo è il modo che più ci piace per fare cultura perché si diffonde sul territorio e arriva a pubblici diversi, accende i fari sugli spazi e permette a tanti di venire in contatto con il patrimonio culturale di cui la città è ricca; non è l’unico esempio di cultura diffusa, anche il BAFF e BA Classica utilizzano questo modello con successo. L’obiettivo è fare in modo che le persone “inciampino” nelle proposte culturali che Busto Arsizio continua ad offrire».

Un progetto culturale e artistico dedicato alla fotografia storica, moderna e contemporanea, con un approccio interdisciplinare che vede importanti autori a confronto con fotografi emergenti, italiani e provenienti da diversi paesi del mondo.

Il programma è arricchito da conferenze, proiezioni, presentazione di libri, workshop e iniziative site specific, il cui obiettivo è approfondire l’evoluzione del linguaggio fotografico e visivo. Un crocevia di esperienze dove esperti del settore, studenti, appassionati, ricercatori e professionisti potranno confrontarsi per una crescita collettiva.
«Il Festival – spiega Claudio Argentiero, patron della manifestazione – ha tra le finalità anche quella della valorizzazione del territorio, da far conoscere e scoprire mediante una comunicazione mirata, immagini d’archivio e campagne contemporanee. Un festival che non ha un tema specifico se non quello di valorizzare la fotografia d’autore sotto tutti i suoi aspetti».

Una sorta di laboratorio culturale che si apre all’Europa e che dialoga con la gente attraverso l’arte dello sguardo mettendo a fuoco le aspirazioni, i linguaggi e l’inventiva di artisti con differenti peculiarità stilistiche. Un progetto che vuole affermare la centralità della cultura quale potente meccanismo in grado di stimolare confronti tra i popoli e tra le generazioni, in una prospettiva di sviluppo, riflessione e dialogo, guidati dall’impegno comune.
Venti mostre, conferenze, proiezioni, presentazione di libri.

Il programma espositivo è articolato: muove dalla fotografia storica al reportage d’autore, dalla fotografia d’arte all’architettura, dalle ricerche creative alla documentazione del territorio.

PALAZZO MARLIANI CICOGNA – PIAZZA VITTORIO EMANUELE II – BUSTO ARSIZIO (VA) 17 MARZO– 25 APRILE 2024
Orari visita: martedì, mercoledì e giovedì 14.30/18.00 – venerdì 9.30/13 e 14.30/18 – sabato 14.30/18.30- domenica 15-18 – lunedì chiuso
Il 17/3/24, giornata inaugurale, apertura dalle ore 17,30 alle 21 ca.
Il giorno 31/03/2024 chiuso – S. Pasqua
Ingresso libero

ROBERTO KUSTERLE
UNA MUTAZIONE SILENTE – I SEGNI DELLA METEMBIOSI
Il percorso di Roberto Kusterle (1948, Gorizia, italia) prende l’avvio con la pittura e l’installazione negli anni ’70, prima di identificare nella fotografia il mezzo ideale per la sua espressione artistica. Negli anni successivi emergono i temi principali della sua poetica: la continuità tra il mondo umano, animale e vegetale, il ruolo di mediazione del corpo, la negazione dello sguardo, la pratica costante dell’ironia, dell’ambiguità e della metamorfosi per dare vita ad un’idea e per destare meraviglia nello spettatore. La fotografia viene da Kusterle utilizzata per mantenere la tensione tra finzione e realtà. Kusterle ha un approccio molto personale alla fotocamera: l’effettiva ripresa fotografica è solo l’ultimo passaggio di un processo creativo complesso e articolato. Le sue opere sono state esposte in numerose gallerie e spazi pubblici in Italia e all’estero.

CARMELO BONGIORNO
L’ISOLA INTIMA, RADIOGRAFIE DELL’ANIMA
Fotografare è un atto d’amore.
Si fotografa sempre un luogo, qualcuno o qualcosa a cui si è legati, che ci è caro, che ci rimanda indietro nel tempo o ci restituisce delle emozioni. A diciott’anni scopreea della fotografia come una vera folgorazione: la macchina fotografica diviene un meraviglioso strumento d’introspezione, i  negativi radiografie dell’anima. La selezione di opere qui presentate tratte da “L’Isola Intima” (1988/1997) è un po’ la summa di questo vissuto e di queste riflessioni, un lungo viaggio fisico e mentale attraverso i luoghi e le emozioni della Sicilia, 35 fotografie vintage stampate in camera oscura dall’autore, copie uniche, frammenti di vita vissuta in controluce.
Carmelo Bongiorno (Catania 1960) è un artista, fotografo e docente che sin dagli anni 80 si è posto tra gli autori emergenti della sua generazione e che oggi può contare su oltre 30 anni di ricerche fotografiche, mostre, pubblicazioni, professione e insegnamento. Vanta tra le sue amicizie, quella con il grande Franco Battiato.

GABRIELE MARIA PAGNINI
Ritratti 1970 – 2000
Nuovo libro in mostra – collana Afi
Gabriele Maria Pagnini nato a Roma, è considerato uno dei migliori ritrattisti italiani. Nel 1966, durante gli studi universitari, scopre la passione per la fotografia. Nel 1970 inizia a fotografare per “Il Messaggero”, pagina di Ascoli Piceno, si trasferisce poi a Roma dove collabora per la terza pagina con altri quotidiani. Per due anni lavora come assistente operatore, fotografo di scena in diverse produzioni cinematografiche e dà inizio alla collaborazione con le redazioni romane di: “Epoca”, “Panorama”, “L’Espresso”, “Oggi”, “Europeo”. Trasferitosi nel 1973 a Milano inizia la sua collaborazione con l’editore Condè Nast, in particolare con le testate “Vogue Italia” e ”L’Uomo Vogue”, “Vogue Paris”, “Vogue Hommes”, “Vogue Deutsch”, “Vogue UK”, “Vogue España”, “Harpers’ Bazaar Italia”, “Harpers’ Bazaar France”, “Linea Italiana”, “RITZ magazine” Londra, per le quali ha eseguito circa duemila ritratti e copertine. Ha realizzato diverse copertine di LP per alcune importanti Case Discografiche. Si è occupato di pubblicità realizzando campagne pubblicitarie per Zanussi, Editoriale L’Espresso, Gucci, La Perla, Bulgari, Annabella, De Vecchi, CarisapGruppo Intesa. Si è trasferito nel 1990 a New York, dove ha continuato a collaborare con le stesse testate, con “Vanity Fair” e col Gruppo Rizzoli, in particolare con la testata “Amica”.

Presente anche una sezione dedicata agli scatti del fotografo brasiliano Gustavo Lacerta. Una serie di foto che ritraggono gli albini dal titolo “Albinos”.

MUSEO DEL TESSILE – SALA RICAMO – VIA VOLTA – BUSTO ARSIZIO (VA)
23 MARZO – 25 APRILE 2024

Orari visita: venerdì 15/18 – sabato 15/18.30- domenica 15-18.
Per le visite in altri giorni, escluso il lunedì, chiedere al personale del museo all’ingresso principale.
Il 23 marzo 2024 apertura alle ore 16,45 per inaugurazione e incontro con l’autore.
Chiuso il giorno 31/03/2024 – S. Pasqua
Ingresso libero

STEFANO BARATTINI
EX FABBRICA. Monumenti del lavoro
La fotografia da molti anni ricopre un ruolo predominante nella documentazione del territorio, del paesaggio e delle architetture, offrendo a studiosi, amministratori e storici punti di vista sui quali dibattere per valorizzare gli spazi dell’abitare.
Questa mostra, propone il lavoro di un autore impegnato da molti anni nella documentazione di luoghi in abbandono e di periferie, con stile narrativo e poetico.
Le immagini scelte non sono finalizzate a generare controversie, ma piuttosto fungono da utile strumento per indagare e studiare la civiltà industriale degli ultimi decenni e, con essa, la storia della società, dei lavoratori, dell’espansione urbanistica legata indissolubilmente allo sviluppo delle fabbriche. Può apparire strano che dentro quelle fotografie vi siano tanti concetti, ma osservandole attentamente possiamo cogliere vissuti, tracce, ambienti, relazioni con l’esterno, suggestioni che il tempo non ha raschiato, lasciando alla natura il compito di inglobare e celare i manufatti fatiscenti, soffocando nel silenzio strutture e oggetti che inducono alla reminiscenza.
Evocare è il fil rouge di questa esposizione, che si nutre del passato recente per proiettarsi in un futuro di riconversione, che la ri-visitazione visiva esalta, mettendo in luce il rapporto spazio-tempo, obsolescenza e progettualità del riuso.
Tracce materiali che l’autore ha saputo tradurre in forme, colore, prospettive, qualità estetiche che superano la più banale logica della contestazione, restituendo a queste cattedrali del lavoro la giusta dignità, in chiave elegiaca, senza malinconie, lasciando all’istinto, alla composizione e alla luce di contemplare gli spazi, in attesa di nuovi bagliori. (Claudio Argentiero)
Stefano Barattini nato a Milano il 4 gennaio 1958, ha frequentato la Facoltà di Architettura presso il Politecnico di Milano. Inizia a fotografare nel 1979, viaggiando per il mondo.

GALLERIA BORAGNO – VIA MILANO, 4 – BUSTO ARSIZIO (VA)

ISABEL LIMA
LE MIE “ANIME SALVE” 17-24 marzo
Orari visita: giovedì venerdì 15,30/19
sabato e domenica 10/13 – 15,30/19
17 marzo apertura alle ore 17 per inaugurazione.
Ingresso libero.

Attraverso il titolo dell’ultimo album di Fabrizio De Andrè “Anime Salve”, della cui fotografia di copertina Isabel Lima è autrice, si arriva a un finissimo racconto per immagini delle donne che la fotografa brasiliana ha ritratto con l’esigenza, fortissima, di comunicarne tanto la fragilità quanto la forza. Lo stesso De Andrè, in occasione della mostra “Alt!” che Isabel Lima espone nel 1996, scrive per lei: “La bellezza di una donna è uno scandalo intollerabile per chi sopravvive incatenato al mondo. C’è chi non sopporta questa luce e tenta di estinguerla con violenza. Così nel chiaroscuro di Isabel Lima le donne si offrono e si difendono da un amore che sfregia e che uccide come Teresa Batista, stanca di guerra”. Isabel Lima prende in prestito quel titolo, che è poi un destino, e ne trasferisce tutta la tenerezza alle donne che in questa occasione vedrete ritratte: timide, raccolte o audacemente determinate, sono proprio loro le sue anime salve. (Irene Vitrano, redattrice FIAF)
Isabel è un’artista brasiliana specializzata nella fotografia di ritratto e nata a Belo Horizonte dove, nel 1982, si è laureata in comunicazione visiva alla Scuola di Arti Plastiche. Ha vissuto per molto tempo in Italia affermandosi nel panorama fotografico italiano per diverse ricerche tradotte in relative mostre, pubblicazioni e installazioni, ognuna delle quali espressione di un percorso visivo di indubbio interesse artistico inteso come progressiva evoluzione dei progetti personali. Molti dei suoi lavori sono entrati a far parte di rilevanti raccolte d’arte tra cui quella dell’Archivio Fotografico Italiano e sono stati pubblicati ampiamente su riviste e libri specializzati come: ZOOM, Progresso Fotografico, Fotografare e Fotologie. Isabel è anche l’autrice della foto di copertina dell’album Anime Salve di Fabrizio De Andrè la quale ritrae una bambina che è poi la stessa che anni dopo ha posato sempre per lei. Lo stesso cantautore ha poi scritto la prefazione del libro “Isabel Lima Photography”. L’artista ha esposto personali in varie parti d’Italia e all’estero, tra cui in un’importante mostra organizzata dall’A.F.I. ad Arles (Francia), in concomitanza ai Rencontres de la Photographie 2008.

FULVIO FRANCONE
LA TERRA E LA LUNA 6-14 aprile
Orari visita: mercoledì, giovedì, venerdì 16/19 sabato e domenica 10/13 – 16/19
Ingresso libero

Questo lavoro rivela il legame tra donna e natura in una sintesi di forza ed eleganza, di pura bellezza. Fulvio Francone nasce nel Salento nel 1956. Presto si trasferisce a Roma, dove matura ed approfondisce il suo interesse per la fotografia. Contemporaneamente realizza i suoi primi lavori. Apre un piccolo studio nei pressi di Cinecittà, dove si cimenta nella produzione di book fotografici per aspiranti attrici. Realizza anche un libro documento, in occasione di un convegno di oftalmologia, commissionato da Giuseppe Scuderi, docente dell’Università La Sapienza di Roma. Verso la fine degli anni ottanta si trasferisce a Milano. Qui inizia una collaborazione con gli studi Edimoda, che hanno visto la nascita di fotografi di fama internazionale. Collabora anche con Gianpaolo Barbieri, Toni Thorinbert, Paolo Roversi e, per un periodo significativo, con Giovanni Gastel. Realizza importanti servizi per le testate giornalistiche: Elle, Elle Decor, Gioia Casa, Spazio Casa, Gulliver, Vogue Gioiello, Vogue Pelle, Marie Claire Maison, Marie Claire Travel. Nell’ambito della produzione industriale, realizza cataloghi per il settore dell’arredo e dei complementi di arredo.

Anna Kolesarova, inizia a studiare danza al Conservatorio Nazionale di Slovacchia per poi proseguire gli studi e diplomarsi nel 2004 al Teatro alla Scala di Milano, dove inizia la sua carriera approdando anche ad altri importanti teatri come la Fenice di Venezia e il Teatro Coccia di Novara, dove ha ballato per più di tre anni collaborando, tra gli altri, con ballerini di fama internazionale come Raffaele Paganini e Luciana Savignano. Dopo aver approfondito il canto e la recitazione, ha lavorato nel musical: in “Fame”, nel ruolo di Iris, in “Rockquiem”, “Gli Squali” e altri. Parallelamente alla carriera in teatro ha avuto l’opportunità di entrare nel mondo della moda, della televisione (“Sanremo fashion”, per la stilista Ferretti, “Festivalbar”, “Gran Concerto”, “Cantando insieme”, “Non smettere di sognare”) e dell’advertising (spot Breil). Ha partecipato anche a cortometraggi (La dance des nymphes). Oggi dedica grande attenzione ad una nuova attività, quella di coreografa, realizzando la composizione dei propri spettacoli.

A&A STUDIO LEGALE – VIA BENVENUTO CELLINI, 22 – BUSTO ARSIZIO (VA)

APERTURA:  24/3 –  07/4 – 14/4/2024
Orari visita: 15-18 Dal lunedì al venerdì su appuntamento telefonando al n. 0331 639176 Ingresso libero

L’ARTE DEL RITRATTO
Tra ‘900 e anni 2000

Nel 1829 l’artista francese Louis Jacques Mande Daguerre strinse una partnership con il collega inventore Joseph-Nicephore Niépce. Insieme hanno cercato di sviluppare un metodo per catturare le immagini visibili in una camera oscura. Edward Clay, 15 luglio 2019. Già nella seconda metà del Settecento il genere del ritratto conosce un notevole incremento, ma è soprattutto all’indomani della Rivoluzione che il fenomeno dilaga, suscitando critiche e commenti sulle pagine dei più famosi giornali del tempo. Visualizzare la storia recente, inventare un linguaggio figurativo adeguato ai valori di libertà, sovvertire non soltanto le regole dell’Ancien Régime ma anche i suoi abituali modi espressivi, furono gli obiettivi primari per gli artisti del periodo. Da questo punto di vista, il ritratto appariva come un banco di prova per nulla agevole, principalmente per la tipologia più complessa, quella collegata al potere. (Ornella Scognamiglio) La centralità della fotografia nei sistemi comunicativi odierni, mette in luce il carattere trasversale del concetto visuale, che diviene riflessione storicoculturale, focalizzando il genere del ritratto tra le pratiche espressive maggiormente impiegate, associato alle arti visive. La sperimentazione e l’evoluzione tecnica, unitamente a un più maturo e consapevole approccio al tema, è il principio di questa mostra, composta da immagini scattate dai primi decenni tra il ‘900 e i più recenti anni 2000, provenienti da collezioni private e archivi. Marcando la necessità di discernere l’aspetto storico da quello artistico, l’estetica diviene il mezzo privilegiato per trasferire le impressioni vissute dal fotografo, riflettendo sul concetto ineludibile del dualismo contrapposto, tra visione personale e documento. Per approfondire i differenti stili, si è scelto di proporre al visitatore una molteplicità di esempi e di tecniche, per conciliare il senso artistico a quello sociale, quello giornalistico al ricordo familiare, caratterizzando il percorso visivo. Immagini della società dal reportage alla quotidianità, dal lavoro alla moda, dalla vita privata alle traversie che la storia ha rappresentato, in un susseguirsi di intime visioni.

SPAZIO ARTE FARIOLI – VIA SILVIO PELLICO, 15 – BUSTO ARSIZIO (VA) 23 MARZO – 14 APRILE 2024

Orari visita: da giovedì a sabato 16,30 -19 / domenica 10,30-12 / 16,30-19
Ingresso libero
Il 23 marzo apertura alle ore 17,30 per inaugurazione
Chiuso nei giorni 30 e 31 marzo 2024 – festività pasquali

ERMINIO ANNUNZI
Nel buio si cela la luce
Questo è a tutti gli effetti un lavoro autobiografico, nel senso che non racconta in modo diretto e classico il percorso quotidiano verso una direzione più o meno chiara, e non è una storia, nel senso immediato della parola, di particolari vicende dell’umano destino. In realtà è una ricerca, profonda ed intensa che parte dall’oscuro della malattia, per arrivare ed approdare alle rive della luce, dopo aver percorso un lungo e difficile tunnel del quale non si vedeva la fine. L’unico segno tangibile che poteva indicare la direzione, era una flebilissima luce distante fioca ed incerta, che permetteva alla mia anima, di nutrire la speranza o l’illusione, di raggiungerla prima o poi e vedere, finalmente, cosa si cela quando si giunge alla conclusione del viaggio.

Per questo viaggio attraverso le immagini, ho usato l’ambiente di natura in quanto simbolo delle difficoltà, icona di vita e morte e continua lotta tra il buio e la luce. Metafore esistenziali, che ci mettono di fronte ad un bivio, ad ogni passo della nostra esistenza.
Non abbiamo altra scelta se non cercare e seguire, quella flebile luce di cui la nostra esistenza ha disperato bisogno, altrimenti non ci resta che l’oblio dell’anima. Destino peggiore della morte.

Nel lungo percorso fotografico professionale che lo ha portato ad affrontare molti generi diversi di fotografia, Erminio Annunzi ha collaborato con varie riviste italiane ed estere di natura a carattere divulgativo e scientifico e sue immagini sono apparse su libri e guide naturalistiche.

CALENDARIO EVENTI FESTIVAL FOTOGRAFICO EUROPEO 2024 www.europhotofestival.com

 

 

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Pubblicato il 15 Marzo 2024
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