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Ferrovia Gallarate-Malpensa, primo sopralluogo per vedere come cambierà il territorio

Il progetto prevede l'attraversamento dei boschi a Nord di Gallarate. Richieste rassicurazioni sull'impatto dei cantieri e sull'effettiva utilità. Il comitato Salviamo La Brughiera fa sentire la voce critica sul progetto

Generico 2018

A due anni e mezzo o più da quando si è iniziato a parlare del progetto, è arrivato il giorno del primo sopralluogo sul territorio dove dovrà sorgere (almeno nei progetti di Fnm e Sea, proponenti) la ferrovia Malpensa-Gallarate.

Nella mattina di martedì 15 gennaio sindaci, tecnici dei vari enti e dei Comuni hanno toccato i vari punti del tracciato, che tocca i territori di Gallarate, Cardano al Campo, Casorate Sempione e Somma Lombardo.

Per Casorate era presente il sindaco Dimitri Cassani, per Cardano il suo collega Angelo Bellora, mentre Gallarate era rappresentata dall’assessore Sandro Rech e Somma dagli assessori Stefano Aliprandini e Piantanida.
La delegazione ha toccato la zona a ridosso del T2 diMalpensa, l’area vicino al crossodromo e poi i campi tra Gallarate e Casorate, dove sorgerà il maxisvincolo con le due bretelle ferroviarie (direzione Gallarate e direzione Domodossola) e dove sarà “spostato” il tracciato della Statale del Sempione (la sede dell’attuale Sempione alberato sarà occupata dalla confluenza dei binari in direzione Sud)

Non si è passati, invece, lungo la strada Casorate-Cardano, dove c’era il presidio del Comitato Salviamo la Brughiera, critico verso la realizzazione dell’opera. «Ho rassicurato che non sono No Tav, non sono pericolosi, ma non volevamo però che sembrasse una provocazione» dice il sindaco di Casorate Cassani. Auto e veicoli del Parco e dei vari enti hanno quindi “sfilato” davanti al presidio, ma senza fermarsi nel punto in cui la nuova ferrovia sottopasserà la strada nel bosco (nella zona delle scuderie).

Sopralluogo ferrovia Gallarate-Malpensa

Nel corso del sopralluogo si è iniziato a discutere anche dell‘impatto dei cantieri, visto che i lavori comporteranno movimento di centinaia di mezzi pesanti per il movimento terra. «Conditio sine qua non per noi resta l’esclusione del passaggio dei mezzi di cantiere da via Sciesa o via Carlo Noè» dice l’assessore gallaratese Sandro Rech.

Da questo punto di vista l’intervento prevede anche l’inserimento di strade di cantiere apposite, nei boschi, come quella che sbucherà a monte del crossodromo del Ciglione, una «strada bianca che poi sarà lasciata a ciclopedonale» assicura il sindaco di Casorate.

 

«Più in generale abbiamo chiesto una rassicurazione di massima disponibilità sul piano ambientale» continua Cassani. «Io ho spiegato che non hanno torto quelli del Comitato, quando chiedono il rispetto del nostro ambiente. Ho raccomandato anche l’attenzione alla qualità del patrimonio arboreo: è vero che ci sono molti alberi spezzati e che il sottobosco spesso non è curato, ma ho fatto presente che c’è anche una qualità del bosco, che non comprende solo essenze di scarsa qualità».

Più in generale Cassani ribadisce di essere «sempre più perplesso sulla sostenibilità ambientale» e da questo punto di vista vincola l’opera a una valutazione complessiva del beneficio che porterebbe: «Per noi è imprescindibile che l’opera sia consequenziale al potenziamento della Rho-Gallarate, che possa davvero togliere traffico dalle strade: vogliamo non una navetta come il Malpensa Express ma un vero collegamento sul territorio che possa offrire un servizio e convincere a lasciare a casa l’auto».

Molto più radicale è invece l’opposizione del Comitato Salviamo La Brughiera, che anche oggi ha voluto dare un segnale di presenza.  «Il nostro obbiettivo era proprio di quel far sentire la voce critica sul progetto: il sopralluogo, noi, lo facciamo tutti i giorni, perché qui ci abitiamo» dice Daniele Porrini, del Comitato. Che nel frattempo prepara a Casorate l’assemblea (2data più probabile al 23 gennaio) «per presentare le nostre osservazioni, a cui allegheremo la delibera del consiglio comunale». «Lo facciamo a fronte di alcune dichiarazioni dell’amministrazione che ci lasciano perplessi, ad esempio laddove si parla di “osservazioni compensative”, dando per scontata la realizzazione dell’opera. Ma la delibera, votata all’unanimità dal consiglio e che esprime la posizione di tutta la collettività casoratese, chiede la sospensione del procedimento». Obbiettivo del Comitato è fermare l’iter del progetto e ottenere una sua valutazione nel contesto complessivo dell’area aeroportuale.

 

 

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it
Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare.
Pubblicato il 15 Gennaio 2019
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