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“Le soppressioni dovute a Trenord sono state ridotte del 66%”

L'assessore ai trasporti Claudia Terzi dice che si è sulla strada giusta. L'ad di Trenord: "Abbiamo ridotto le corse soppresse dal 5% all'1,2%". Si normalizzano anche i rapporti con Fs: oggi la cerimonia per un nuovo treno Vivalto che entra in servizio in Lombardia

Nuovi treni di Trenord (inserita in galleria)

«Da quando ci siamo insediati – ha detto – meno di un anno fa, non abbiamo mai negato ci fossero grandi difficoltà» ha spiegato il presidente di Regione Attilio Fontana. «Grazie all’assessore Claudia Terzi abbiamo affrontato il problema con impegno e determinazione. E oggi, a meno di 60 giorni dal cambio orario del 9 dicembre, stiamo raccogliendo i primi risultati. L’indice di puntualità pian piano aumenta così come le diminuiscono le soppressioni».

L’assessore alle Infrastrutture, Trasporti e Mobilità sostenibile Terzi, che già mercoledì aveva risposto «stupefatta» al sindaco di Milano Beppe Sala, vanta oggi risultati «ancora migliori  di quelli che ci eravamo prefissati». Perché? Il primo obiettivo era dimezzare le soppressioni direttamente imputabili a Trenord e sono state ridotte del 66%: da 120 al giorno a 40 che, in un sistema molto complesso come il nostro, è sicuramente un buon risultato».

Anche dall’azienda di trasporto viene una visione positiva del percorso: «Il nuovo orario in vigore dal 9 dicembre si sta confermando la strada giusta per ridare affidabilità e regolarità al sistema ferroviario lombardo, che non ha pari nel resto d’Italia» (la Lombardia è una delle Regioni con più traffico ferroviario, la stragrande maggioranza delle linee ha treni cadenzati almeno ogni ora). La tattica di sostituzione di alcune corse con autobus, per ridurre l’uso dei treni, secondo Piuri ha ridotto le corse soppresse dal 5% – circa 120 ogni giorno – «all’1,2% circa, con meno di 40 corse soppresse al giorno».

Uno dei nodi resta quello dei treni: una flotta vecchia soprattutto sulle linee di competenza Trenitalia, dove capita anche di vedere vetture risalenti agli anni Settanta e inizio Ottanta. La Regione ha avviato la procedura per comprare 160 nuovi treni (un investimento di 1,6 miliardi di euro) ma la sua parte deve farla anche gruppo Fs. Oggi, giovedì 31 gennaio, si è tenuta una cerimonia in grande stile per il «14° treno consegnato da Trenitalia a Trenord», un convoglio Vivalto di metà anni Duemila, con locomotiva E464, messo da oggi in servizio sui binari lombardi.

«I 14 treni che abbiamo ricevuto da Trenitalia ci sono di aiuto per tamponare l’emergenza dettata dalla vetustà di parte del materiale rotabile, in attesa dell’arrivo dei nuovi 161 treni acquistati da FNM e Regione Lombardia, che inizieranno ad arrivare dalla seconda metà del 2020. I convogli ricevuti ci consentono infatti di avere materiale rotabile di riserva in snodi strategici nelle aree pavese e cremonese e dal mese di aprile ci permetteranno di effettuare il 50% delle corse sulla linea Milano-Mortara con treni Vivalto a 6 carrozze, sostituendo le carrozze a piano ribassato finora utilizzate».

La cerimonia “unitaria” tra Regione, Trenord e Trenitalia non è un caso. Dopo i mesi scorsi ricchi di frizioni tra Milano e il gruppo Fs, ora il messaggio che si vuole lanciare è di un rinnovato accordo: Fontana parla di un «rapporto molto positivo»: «Abbiamo iniziato a parlarci, a collaborare fattivamente, a chiarire le difficoltà così da affrontare, e iniziare a risolvere, i problemi».

«Qualcosa è stato fatto, molto ancora c’è da fare – ha concluso l’AD di Trenord – Trenord rappresenta un valore trainante per la Lombardia, trasportando ogni giorno su 2560 corse, fra treni e bus, oltre 800mila viaggiatori. Una rete capillare, che nella sola città di Milano serve 24 stazioni che contano ogni giorno un flusso complessivo di 612mila persone: un sistema diffuso come una linea metropolitana. Una base solida per lo sviluppo della mobilità metropolitana e regionale».

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it
Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare.
Pubblicato il 31 Gennaio 2019
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