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Liliana, la bambina che si scoprì clandestina e schiava

La casa editrice People di Gallarate ha curato la pubblicazione delle parole di Liliana Segre, deportata in quanto ebrea, oggi senatrice della Repubblica e instancabile testimone di una storia che parla anche all'oggi

Generico 2018

Oggi è senatrice della Repubblica, ma allora era solo una bambina: «Sono stata una bambina espulsa dalla scuola, sono stata una clandestina con i documenti falsi, sono stata una richiedente asilo poi respinta dalla Svizzera. Poi sono stata carcerata, ho conosciuto la deportazione e nella deportazione sono stata operaia-schiava, poi ho conosciuto di nuovo la libertà» racconta Liliana Segre, sopravvissuta ad Auschwitz.

La sua vita si è fatta testimonianza già da alcuni anni, oggi è anche un monito, contro i rischi di ghettizzazione, di disumanizzazione dell’altro, contro le «parole d’odio che diventano dittatura e poi sterminio». Liliana Segre parla spesso con tono deciso ma lentamente, a ricordare quanta sofferenza e intensità c’è nella storia che ha alle spalle: dal valore di quelle parole è partito lo sforzo di Giuseppe Civati, che con la casa editrice People (sede a Gallarate, fondata con Stefano Catone e Franz Foti) ha pubblicato “Liliana Segre – Il mare nero dell’indifferenza”, che fin dal titolo sottolinea l’analisi del contesto che produsse la Shoah e la riflessione sull’attualità.

Un po’ inaspettatamente, il libro è entrato nella classifica dei più letti in Italia. «Un’accoglienza che non ci aspettavamo – commentano i tre fondatori di People – e per la quale siamo estremamente grati ai nostri lettori e alle librerie che ci hanno dato fiducia, oltre che alle persone che hanno lavorato con noi in questi mesi».

Parte del ricavato delle vendite sarà destinata a finanziare la Fondazione Memoriale della Shoah di Milano. Il memoriale si trova al “Binario 21” nei sotterranei della Stazione Centrale di Milano, quello da cui furono deportati gli ebrei milanesi rastrellati in città e quelli arrestati in tutta la Lombardia. Anche prima della trasformazione in memoriale, in quei lugubri sotterranei Liliana Segre per tanti anni ha parlato ricordando, di volta in volta, la storia di una delle persone che furono deportate con lei e che non fecero ritorno dai campi di sterminio.

People – che ha sede in centro a Gallarate, in un bell’edificio storico – era al suo esordio in libreria proprio con il libro di Civati e Segre. In questi giorni ha distribuito “Senza più valore” di Davide Serafin, un’indagine sui salari e le retribuzioni in Italia.
A partire da oggi, 7 febbraio, invece, è disponibile nelle librerie “La banalità del ma”, una raccolta delle migliori vignette dell’illustratore Mauro Biani.

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Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it
Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare.
Pubblicato il 07 Febbraio 2019
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