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Castelletto Ticino: Daniela Palumbo presenta il suo libro agli studenti delle medie

Il 12 ed il 13 settembre la scrittrice incontrerà le classi seconde nell'ambito di un progetto dedicato alla fascia dei ragazzi tra i 10 e i 13 anni per metterli in contatto con le biblioteche dei loro comuni

La biblioteca dei ragazzi di Varese

Il 12 ed il 13 dicembre la scrittrice Daniela Palumbo incontrerà le classi seconde della scuola media Serafino Belfanti di Castelletto Sopra Ticino per parlare del suo nuovo libro “A un passo da un mondo perfetto” (Piemme edizioni), che sarà lo spunto di partenza per una riflessione ed un lavoro sul tema della Shoah.

Le date sono le ultime di una serie di incontri – organizzati dal BANT – che l’autrice ha tenuto presso le scuole medie dei comuni aderenti al sistema bibliotecario. Gli incontri vedono una parte teorica seguita da una parte più pratica e terminano con la produzione di un breve scritto. Tutte le produzioni saranno raccolte in un libro pubblicato digitalmente sui cataloghi del B.A.N.T. e scaricabile gratuitamente.

Si tratta di un percorso di scrittura legato alla biblioteca e alla sua frequentazione, che si svolge direttamente
presso le scuole medie con il coinvolgimento anche degli insegnanti, per permettere alla fascia dei ragazzi tra i 10 e i 13 anni di entrare maggiormente in contatto con le biblioteche dei loro comuni, ma anche con il servizio di prestito digitale.

A un passo da un mondo perfetto è ambientato in Germania, fra Hannover e Berlino, nel 1944. Comincia con una ragazzina che non può più andare nella sua cartoleria perché la proprietaria è ebrea e il negozio improvvisamente è stato chiuso. Iris ha 11 anni, il padre e la madre sono cittadini tedeschi, nazisti della prima ora. Bernhard, il padre, ha un ruolo di responsabilità dentro la grande macchina dei campi di sterminio. Iris guarda il mondo da quel punto di vista. La sua storia comincia da una prospettiva ripida, scomoda.

Quando incontrerà Ivano – il prigioniero ebreo – lei non sarà certa di avere di fronte un essere umano: i suoi genitori non lo riconoscono come tale, perché lei dovrebbe pensare altrimenti? Non vuole essere diversa da loro.
Ciononostante, un andirivieni di dubbi e di certezze cominciano a rincorrersi dentro la ragazza.

In “A un passo da un mondo perfetto”, Iris e Ivano sono complici. Uniti da una inimmaginabile amicizia. Tra loro, un tempo rabbioso, di guerra e pregiudizio. Ma Iris ama quel tempo, dentro ci sono le voci care, gli affetti, la
certezza di un luogo dove riconoscere se stessa. Eppure è anche un tempo che non sa dare risposta alle sue domande.

E allora che fa? Si chiede perché. Semplicemente. Le risposte di Iris sono piccole crepe che via via diventano grandi. Dolorose. Ma generatrici di senso. Diventano cannocchiali che esplorano, contemporaneamente, il mistero di sentirsi perduti, e quella intima certezza di non poter più tornare indietro. Iris ha incontrato un dolore che fa crescere.

Pubblicato il 04 Dicembre 2019
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