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Fase 2: Gallarate si ripopola di macchine e abitanti

Un inizio della fase 2 tranquillo e cauto a Gallarate, tra passeggiate per il centro città e molte macchine che ripopolano le strade

fase 2 gallarate

Le serrande dei negozi di Gallarate sono ancora giù, ma c’è un segno della ripartenza della cittadina lunedì 4 maggio, allo scoccare della fase due.

Il centro cittadino si ripopola di famiglie e persone che camminano per le sue strade dopo tanto tempo, sempre muniti delle mascherine. Qualcuno, invece, sceglie di muoversi in bicicletta.

Un primo segno di normalità tanto agognato. In via Mazzini ci sono code ordinate per entrare in banca, rigorosamente uno alla volta.

Le macchine circolano in numero maggiore rispetto alle scorse settimane, soprattutto negli incroci principali: c’è qualche ingorgo nelle strade che, fino a due settimane fa, sembrava un ricordo lontano. La rotonda di piazza Risorgimento è tornata quella di una volta, mentre il piccolo parco nelle vicinanze, che avevano chiuso per non tentare i cittadini ad entrarvi, ha ancora le transenne.

Anche i movimenti in stazione sono aumentati, ma il clima generale è dominato dalla cautela, dal distanziamento sociale e dalle mascherine. Il tabaccaio e il bar della stazione non hanno ancora riaperto. La stazione è un crocevia tra Varese, Domodossola e Milano: i binari, fino all’inizio del lockdown, pullulavano di studenti e di pendolari fin dal mattino presto. Adesso, invece, si vedono alcuni lavoratori, dei viaggiatori con valige per tornare – magari – nella propria casa, oppure qualche fidanzato che, finalmente, si ricongiunge dopo molte settimane.

Giuseppe De Bernardi Martignoni, tassista nonché consigliere comunale, racconta questo primo giorno della fase 2 in stazione, dove non presenziano più i volontari della Protezione Civile: «Da qualche giorno c’è più movimento, sembra che la normalità pian piano si stia creando. Speriamo che si possa finalmente arrivare a determinare in sicurezza una normalità tanto auspicata anche qui alla stazione di Gallarate».

La ripartenza, chiaramente, è affiancata da tutti gli accorgimenti del caso: «Per la prima volta – continua De Bernardi – si incomincia a vedere tanta gente in stazione, che per giorni e giorni è rimasta semideserta».

Camminando per la città, però, questa parvenza di normalità viene “stroncata” dal suono della sirena di un’ambulanza, a ricordare che l’emergenza Coronavirus non è ancora finita.

 

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Pubblicato il 04 Maggio 2020
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