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Nel nuovo Masterplan Malpensa strade e ferrovie, ma niente terza pista

Presentate ai sindaci le linee guida del nuovo orizzonte 2035: previsto il raddoppio dei volumi cargo

Foto del giorno di luglio 2016

Niente terza pista, una espansione dell’area Cargo verso Sud, nuove infrastrutture d’accesso, stradali e ferroviarie. Sono gli interventi previsti dal nuovo MasterPlan Malpensa presentato da Sea ai sindaci del territorio: orizzonte 2035, con un deciso aumento del traffico merci e passeggeri.

«Sea ci ha informati che dal 24 giugno farà partire iter del MasterPlan – spiega Stefano Bellaria, sindaco di Somma Lombardo e presidente del Cuv, il consorzio dei Comuni di Malpensa. «Entro la metà del mese di luglio sarà pubblicato e l’obbiettivo di Sea è concludere con la conferenza dei servizi decisoria nelle peggiori delle ipotesi entro il 2022, ma con obbiettivo fissato oggi a metà 2022» (vale a dire nell’anno in cui «Sea prevede di ritornare ai volumi Pre-Covid»).

Per ora, va detto, si ragiona su alcune slide presentate ai sindaci di Somma, Samarate, Vizzola Ticino, Arsago Seprio, Casorate Sempione, Golasecca, Lonate Pozzolo, Cardano al Campo dai vertici di Sea guidati dal direttore, l’ingegner Alessandro Fidato.

Cosa c’è nel nuovo MasterPlan Malpensa?

Innazitutto un nuovo orizzonte temporale: non più 2030 com’era nel precedente piano, ma 2035. Da un punto di vista degli interventi di sedime prevede «lo sviluppo della Cargo City verso Sud e la rinuncia alla Terza Pista» continua Bellaria.

Da un punto di vista delle prospettive, l’obbiettivo è “aumentare traffico senza aumentare l’impatto ambientale”. Usando aerei più capienti e moderni, incentivando le compagnie anche mediante «la green charge, la differenziazione delle tariffe dei servizi di terra per favorire il rinnovo delle flotte». E ancora creando un sistema di «zonizzazione acustica e un obbligo preciso di rispetto delle rotte di decollo, con un reale sistema sanzionatorio».

Dal punto di vista dei movimenti, si tratterebbe di arrivare – per il 2035- a numeri «simili a quelli del bridge ma con molta più capienza degli aeromobili e minor inquinamento». Dal punto di vista del cargo, tra capacità dei voli dedicati e capacità “belly” (in stiva degli aerei passeggeri) si punta «al raddoppio dei volumi» attuali.

Per verificare le condizioni ambientali, Sea sarebbe disponibile a installare «una rete emissioni inquinanti, e non solo di quelle acustiche», sottolinea Bellaria.

Masterplan Malpensa 2035, le opere sul territorio

Tornando al tema delle opere, a quelle previste dal sedime si aggiungono poi le opere che ricadono invece sul territorio circostante.

Che sono, prevalentemente, infrastrutture di accesso. Bellaria, al termine dell’incontro pomeridiano al Malpensa Center del Terminal 1, cita  la «riqualificazione della superstrada 336 nella tratta “vecchia” da Busto al Terminal 2, la “bretellina di Gallarate tra A8 e 336”, la Variante alla Statale 341 verso Samarate e Vanzaghello, la ferrovia Malpensa T2-Gallarate, i due rami della Tangenziale di Somma» (via Giusti-casello A26 Besnate e via Giusti-casello A8 Vergiate)

La valutazione di Bellaria sul piano vede luci e ombre, ma è prudente: «Interessante l’inserimento di alcune richieste che vengono dal territorio, sul fronte ambientale e su quello delle infrastrutture. Vedo anche delle possibili criticità sul numero di movimenti e sulla espansione dell’area Cargo».

Pubblicato il 18 Giugno 2020
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