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“Gli anziani non possono sopravvivere isolati, la Lombardia faccia come in Veneto”

Le segreterie pensionati di Cgil, Cisl e Uil della Lombardia chiedono alla Regione di pensare ad alternative all'attuale sistema. Prendendo spunto dalle scelte fatta dal Veneto

Generico 2018

Isolate e private degli ultimi legami rimasti con la loro memoria e il loro sentire. Sono gli anziani, tanto più quelli colpiti da demenza o Alzheimer, ricoverati nelle Rsa, le case di riposo.

«È inaccettabile continuino ad essere private della presenza dei familiari e lasciate in totale solitudine. E’ dimostrato che tanti anziani muoiono per solitudine e abbandono», dicono Federica Trapletti, Emilio Didonè e Serena Bontempelli, delle segreterie pensionati di Cgil, Cisl e Uil della Lombardia.

Anche con gli ultimi provvedimenti, così come per tutti quelli emanati durante la pandemia, «Regione Lombardia continua a scaricare responsabilità, dando carta bianca, alle direzioni sanitarie delle strutture residenziali Rsa e Rsd per quanto riguarda l’accesso dei parenti, in particolare del familiare principale, che continuano ad essere esclusi dalla visita, dalla cura e dall’accompagnamento del proprio caro».

I sindacati fanno notare che, mentre Regione Lombardia ha deciso che l’accesso alle strutture delle unità di offerta residenziali della rete territoriale da parte di familiari e conoscenti degli utenti è vietata, salvo autorizzazione del responsabile medico, ovvero del Referente Covid 19 della struttura stessa (esempio: situazioni di fine vita), «il vicino Veneto ha debuttato la stanza degli abbracci per far visita e stringere i propri cari in Rsa».

«Al riguardo, gli ospiti della casa di riposo di Castelfranco Veneto possono tornare ad abbracciare i loro cari, che possono andare in visita nella struttura, dove sono stati allestiti dodici appositi spazi attrezzati con separatori e guanti in plastica, che consentono il contatto fisico con i familiari, oltre al dispositivo audio (con cuffie e microfono) per le conversazioni da sempre a disposizione».

«Quindi, per impedire mesi di isolamento forzato agli ospiti anziani, senza possibilità di incontrare e soprattutto abbracciare i propri cari, si poteva e si può fare di più anche in regione Lombardia – ribadiscono i sindacati dei pensionati. Basta con lo scarica barile, servono indicazioni chiare a tutte le Rsa, che vanno riadeguate, a partire dalla sicurezza, perché sia possibile ristabilire al più presto le visite dei familiari, con la possibilità anche di videochiamate. Il contatto con l’esterno, i familiari, i volontari è vitale per le persone avanti negli anni: è dimostrato che ne va della loro salute psichica e fisica».

Pubblicato il 16 Novembre 2020
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