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Un venerdì nero per chi ha dovuto viaggiare. Testimonianze e racconti di una giornata disastrosa

Strade bloccate dalla neve, tanta, caduta fin dalle primo ore dell’alba fino a sera. Treni con enormi ritardi e linee completamente bloccate, bus in difficoltà, camion di traverso

Generica 2020

È stato un venerdì nero per chi ha dovuto viaggiare. Strade bloccate dalla neve, tanta, caduta fin dalle primo ore dell’alba fino a sera. Treni con enormi ritardi e linee completamente bloccate, bus in difficoltà, camion di traverso se ne sono viste di tutti i colori.

La situazione è tornata alla quasi normalità solo verso la notte, con la fine delle nevicate e le prime gocce di pioggia: i mezzi spargisale e spalaneve sono entrati in azione e la maggior parte delle principali arterie in provincia sono stati resi praticabili.

Sotto accusa l’impreparazione di chi avrebbe dovuto prevedere e provvedere alla pulizia delle strade, non tanto e non solo nei Comuni, che hanno messo in campo le forze a disposizione e in diversi casi hanno arginato i problemi. Le difficoltà maggiori si sono avute su strade provinciali, statali, autostrade.

Chi ha scelto Pedemontana ha vissuto una serata drammatica, con viaggi di ore per raggiungere la propria abitazione tra autoarticolati di traverso, tratti chiusi, uscite obbligatorie. Stesso discorso per quanto riguarda l’autostrada A8, a lungo bloccata per un incidente nel tratto tra Castronno e Gazzada: la neve si è però accumulata sul manto stradale rendendo difficoltosa la circolazione fino a tarda sera. Anche per quanto riguarda diverse strade provinciali del territorio si sono viste scene difficili da ricordare: Sp1 ed Sp36 completamente bloccate dal pomeriggio fino a sera, Gallaratese impraticabile con code chilometriche a Castronno.

I racconti si sommano, lettori che sono partiti nel pomeriggio e sono arrivati a casa solo a tarda sera. Luigi Cozza, rappresentante per una nota azienda di profumi e prodotti di bellezza, partito alle 17.20 a Lainate e sono arrivati a Casorate Sempione alle 21.30: «Volevo prendere l’A8, ma era chiusa, deviato sulla A9, Pedemontana chiusa, uscito a Lomazzo, sono riuscito a raggiungere Mozzate, ho preso verso Gorla Maggiore, ma era tutto bloccato, ho fatto 1 km di strada in 2 ore e mezza, strade allagate e ghiacciate, alberi carichi di neve che cadono, non è passata un’anima viva per dare una mano o aiutare. Allucinante».

I Comuni hanno fatto il possibile per pulire le proprie strade, con i mezzi a disposizione in azione fin dalla mattina. Diversi i sindaci che si sono prodigati sui social network per dare messaggi ai propri concittadini, come infinite le polemiche di chi ha evidenziato strade poco curate e scarsa pulizia: nell’occhio del ciclone il Comune di Varese, criticato da più parti per la condizione delle strade sul territorio comunale.

Disastrosa la giornata per chi ha dovuto viaggiare in treno. Problemi sulla linea Laveno – Milano hanno praticamente bloccato la circolazione verso il capoluogo di Regione. A VareseNews arrivano di continuo testimonianze di pendolari letteralmente abbandonati a sè stessi sui binari. Ne abbiamo pubblicata una QUI e ci ha contattato nella mattinata di sabato 5 dicembre Loredano Pollegioni, professore ordinario di Biochimica dell’Università dell’Insubria, costretto a raggiungere Milano solo nelle prime ore di sabato, il giorno dopo: «Sono arrivato in stazione a Varese alle 15 e già c’erano diverse persone in attesa – racconta -. La linea è rimasta completamente bloccata per tutto il giorno, nè sulla linea Trenord nè su quella Fs è stato possibile prendere un mezzo diretto a Milano. Io ho dovuto cercare una camera in albergo come tanti altri. Chi ha resistito solo intorno alle 22 ha avuto la possibilità di prendere un bus sosttutivo fino a Saronno, per poi proseguire col Malpensa Express e raggiungere Milano. Una situazione impossibile. Un disastro completo, una vergogna, non è passato nessuno a dare informazioni, ad aiutarci».

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Pubblicato il 05 Dicembre 2020
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