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I profughi ucraini sul “convoglio solidale” sono arrivati a Samarate

A bordo di sei mezzi sono state trasferite 77 persone, donne, bambini e ragazzi che hanno lasciato l'Ucraina dalla frontiera vicino a Leopoli. A Samarate hanno trovato decine di "famiglie adottive"

profughi ucraina

Una grande emozione ha accolto a Samarate, poco dopo le 21 di lunedì sera, il pullman con a bordo oltre cinquanta profughi fuggiti dall’Ucraina in guerra.

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L'arrivo dei profughi ucraini a Samarate 4 di 6

Il pullman era il mezzo principale del “convoglio solidale” partito all’alba di sabato: comprendeva altri cinque mezzi. Nel complesso sono state trasferite in Italia 77 persone, donne, bambini e ragazzi che hanno lasciato l’Ucraina in guerra dai diversi valichi di frontiera con la Polonia vicino a Leopoli (il principale è quello di Medika, vicino a Przemyśl, cittadina di 60mila abitanti, qui il racconto). lefoto id=1284175]

La missione fino a Przemyśl è stata coordinata dall’associazione Noi con Voi, che si occupa da anni di accogliere i “bambini di Chernobyl”, e ha coinvolto anche associazione Vita a colori di Arsago Seprio, Banca del Tempo Gallarate e Croce Rossa comitato di Busto Arsizio.

A Samarate invece il Centro operativo comunale, i Genieri di Protezione Civile con Iuri Valter De Tomasi e altri volontari si sono occupati di preparare l’accoglienza con un pasto caldo e soprattutto la redistribuzione nelle famiglie “adottive” italiane: sono decine le famiglie che hanno aderito, nella zona di Malpensa e appena oltre (ad esempio Mornago e Sesto Calende).

Al locale oratorio c’era anche il sindaco Enrico Puricelli, molto emozionato nell’abbraccio con Carlo Puricelli, il mite e tenace “coordinatore” di questa missione preparata in pochi giorni.

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A Samarate è arrivata da Tronzano Vercellese anche la “famiglia adottiva” di una ragazza di 25 anni di Kiev che è stata recuperata all’ultimo alla frontiera di Medyka, insieme a una signora ucraina residente a Brescia, anche lei rientrata sana e salva.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it
Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare.
Pubblicato il 08 Marzo 2022
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