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“Una sconfitta totale: i sindaci di Malpensa accettano quel che era previsto fin dall’inizio”

Mostrando i documenti del Masterplan 2035 presentato da Sea, l'architetto ed ex assessore all'urbanistica di Somma sostiene che l'espansione "per step" era già prevista. "I sindaci dovrebbero ammettere che la sconfitta è totale"

Lonate Pozzolo generica

«È una totale sconfitta. Io la vivo così. E fossi nei sindaci la ammetterei, a questo punto: direi un No e chiederei di essere commissariato». È netta la lettura che Jimmy Pasin dà dell’accordo – ora a livello di bozza – tra i sindaci del territorio, Sea e Regione, che preannuncia un via libera al Masterplan Malpensa.

Perché è una sconfitta totale? Pasin lo dice guardando al punto più controverso, quello dell’ampliamento dell’area dell’aeroporto verso Sud, su 44 ettari oggi occupati da brughiera e bosco, verso l’area del Gaggio a Lonate Pozzolo. «I paletti messi dai sindaci del Cuv su questo accordo sono gli stessi step che già la stessa Sea prevedeva» dice l’architetto, già assessore al territorio e urbanistica a Somma Lombardo, da sempre attento alle opere legate a Malpensa.

«L’idea della divisione dell’ampliamento in più tempi la ricordavo e sono andato a ricercare i documenti: quell’idea era già nel Masterplan proposto da Sea, che prevedeva lo sviluppo di quell’area tra il 2026 e il 2030. Anche se ora si può immaginare che il forte aumento della domanda cargo possa spingere per realizzare anche prima parte dell’espansione».

E qui Pasin estrae la cartografia dell’ampliamento pensato da Sea e messo nero su bianco appunto nel Masterplan: «Non è una novità, non l’hanno ottenuto i sindaci: era già tutto previsto». Le carte mostrano i diversi step previsti, su tre momenti diversi. «Ora i sindaci dicono che i magazzini si faranno solo in caso di necessità, ma anche questo è già nella logica del Masterplan, che immagina sul lungo periodo, non è che dica che tutto si fa in un momento solo».

Lonate Pozzolo generica

Lo spostamento della strada provinciale “via Molinelli”

C’è poi un altro aspetto della vicenda che Pasin sottolinea: «In ogni caso, quali che siano i tempi di attuazione dei diversi “step”, l’espansione richiederà di realizzare prima la “piastra” per tutta l’area, che sarà poi man mano occupata piazzali all’aperto e magazzini che sono grandi come interi quartieri». Cioè: non si può pensare che venga urbanizzata un’area e poi in seguito un’altra: l’espansione sarà unica, gli “step” saranno limitati solo alla costruzione dei magazzini.

Lonate Pozzolo generica

Tra l’altro – ricordano le diverse mappe nei documenti del Masterplan – l’espansione dell’aeroporto richiede anche lo spostamento all’esterno dell’attuale strada provinciale (la “via Molinelli” di Lonate Pozzolo), un elemento che appare poco compatibile con l’idea di procedere per step.

“Partiti disattenti e un territorio che accetta qualunque cosa”

«È chiaro che per il nostro territorio è una sconfitta, una sconfitta che si ripete, come già per la ferrovia» conclude Pasin. «Fossi nei sindaci lo ammetterei, a questo punto. Questo territorio sembra non saper più contribuire a un ragionamento sul tipo di sviluppo: comitati, associazioni, cittadini realizzano studi e documenti ma non c’è stata la necessaria attenzione da parte del Cuv: mi piacerebbe sapere chi ha letto una riga delle osservazioni presentate da associazioni, cittadini e comitati. Il Cuv non ha saputo coalizzare un fronte, a differenza di quanto avvenuto 25 anni fa, quando c’erano incontri pubblici e manifestazioni, in alcuni casi organizzate dagli stessi sindaci».

Scenari da anni Novanta ormai superati, dice Pasin, a fronte di un’accettazione mascherata. «Ogni volta che un progetto che Sea presenta un progetto, lo presenta agitando lo spauracchio che se non viene accettato l’aeroporto chiude. Ma non è così, l’abbiamo visto in questi anni. È un approccio arrogante, a cui fa fronte una scarsa attenzione da parte dei partiti, ormai tutti». Seppur indirettamente Pasin non risparmia neppure il partito nelle cui file ha militato in anni passati:, il Pd «Guardiamo alla nuova commissione Malpensa di Gallarate. Se si mette in commissione un rappresentante di Aeroporti Lombardi, una realtà che dice sì a qualunque proposta arrivi da Sea su Malpensa, è ovvio che c’è un certo tipo di approccio».

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it
Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare.
Pubblicato il 05 Aprile 2022
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