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Nella mozione di FdI a Gallarate “il potere che si sente offeso e non tollera pensiero divergente”

Il Partito Democratico critico sul testo che sarà proposto da Fratelli d'Italia in consiglio comunale, che esprime sdegno per le contestazioni al sindaco al 25 aprile e per un cartello degli studenti critico verso Meloni e La Russa

25 aprile 2023 a Gallarate

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato del Pd di Gallarate sulla mozione presentata da Fratelli d’Italia sui fatti del 25 aprile 2023, sulle contestazioni al sindaco per il suo intervento e contro un cartello critico verso gli esponenti del governo (FdI aveva chiesto anche al Prefetto di identificare gli studenti che lo portavano)

 

Il potere che si prende eccessivamente sul serio; che pretende di imporsi non mostrando dignità ma digrignando i denti; che mal sopporta opposizioni di qualsiasi genere; che se la prende con i deboli e balbetta davanti ai forti.

Peccato non sia una caricatura del potere, la mozione sui fatti del 25 Aprile che Fratelli d’Italia intende sottoporre al Consiglio Comunale di Gallarate. La netta sensazione di ridicolo che emerge dalla lettura di certe affermazioni contenute in quel documento pare, purtroppo, del tutto indipendente dalla volontà degli estensori. E la possibilità che la maggioranza in Consiglio possa davvero darvi peso, o perlomeno far finta di, e votare favorevolmente alla mozione, getta un’ombra sinistra, pesante, sulla vicenda.

Intendiamoci, durante le celebrazioni a Gallarate è effettivamente accaduto qualcosa di censurabile, ma l’ennesima intemperanza verbale del sindaco non è l’oggetto della mozione. Lo è invece l’ANPI, che ha la colpa grave di… di… di… di non si capisce bene cosa, probabilmente di esistere. Lo è invece il timido moto di protesta di alcuni ragazzi, che hanno osato mostrare le foto di Giorgia Meloni e Ignazio la Russa barrate con una ‘x’.

Apriti cielo. Questo è un ‘chiaro attacco alle Istituzioni Italiane’! Denuncia FdI sfoderando il tipico vittimismo, solo un tantino esagerato (manco avessero bruciato in piazza dei pupazzi effigianti i due – ma probabilmente quello è permesso, visti i precedenti).

Senza scomodare discorsi elevati sul diritto a manifestare, sul diritto ad esprimere il proprio dissenso, all’esistenza dell’opposizione, l’invito ai consiglieri gallaratesi di FdI è a mettersi nei panni di questi ragazzi, e cercare di comprendere le loro ragioni.

Probabilmente sono preoccupati perché nelle bocche di Meloni e La Russa la parola ‘antifascismo’, su cui è fondata la Costituzione e la nostra Repubblica, non riesce proprio adarticolarsi.

Probabilmente sono preoccupati perché vedono manifestarsi attorno a loro inquietanti rigurgiti del passato. Rappresentanti delle Istituzioni che fanno il saluto romano. Candidate che sfoggiano tatuaggi apertamente nazisti. Rappresentanti locali di FdI che, su Facebook, festeggiano a loro modo il 25 aprile mettendo un bel like a chi ricorda gli usurpatori fascisti della X MAS.

Certo, in alcuni casi queste situazioni creano ancora imbarazzo, e i soggetti, pubblicamente additati, si cimentano spesso in acrobatiche arrampicate su superficie vetrosa (Saluto romano? Ma quando mai! Si tratta di priapismus brachialis dexterus! Avevo il Viagra sotto l’ascella ed è capitato! Il tatuaggio? Pensavo che Sieg Heil volesse dire Ti voglio bene mamma, quando ho capito l’ho coperto con i cuoricini etc.).

Ma in altri casi, come ad Azzate, i fascisti non si vergognano, non si nascondono più: c’è davvero di che preoccuparsi, e in questa preoccupazione preferiamo associarci a quei ragazzi e alla loro inquietudine. Una inquietudine che merita una risposta vera, che non sia la reprimenda sproporzionata del potente che si sente offeso per nulla, che non tollera pensieri divergenti e indipendenti.

Lanciamo quindi un appello a Fratelli d’Italia. Non costringete il Consiglio Comunale a dibattere la vostra mozione. A censurare l’opera dell’ANPI. A esprimere solidarietà all’unica figura che ha causato scandalo e divisione il 25 aprile (ovvero il sindaco di Gallarate). Ad additare come estremisti quei ragazzi che, probabilmente, come esito, saranno ancora più convinti nelle loro azioni.

Fate loro un regalo: lasciate loro un dubbio.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it
Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare.
Pubblicato il 22 Maggio 2023
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