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Le richieste di aiuto per il caldo in Lombardia sono meno dell’anno scorso

Areu ha diffuso il monitoraggio in relazione all’andamento delle attività di soccorso legate al caldo, in calo rispetto all'anno scorso. I motivi sono due: covid e meteo

anziana accaldata

Nessuna emergenza caldo, almeno sul piano sanitario. È quanto emerge dai dati di Areu, l’agenzia regionale emergenza e urgenza, che ha diffuso il suo monitoraggio in relazione all’andamento delle attività di soccorso sanitario preospedaliero dal quale emerge “una situazione operativa con un trend inferiore all’andamento registrato lo scorso anno nello stesso periodo (1 giugno – 18 luglio)”.

Areu spiega che “nonostante l’incremento delle temperature stagionali e l’aumento dei flussi turistici determinati dalla stagione estiva, ad oggi non sono stati registrati picchi di attività in relazione al numero di chiamate giornaliere pervenute all’emergenza sanitaria (118) e al numero di interventi di soccorso sanitario effettuati sul territorio regionale per eventi classificati come “medico acuti”, la categoria dove sono compresi anche eventuali situazioni cliniche correlabili alle alte temperature (malori da caldo, colpi di calore)”.

Guardando i numeri le chiamate ai numeri di emergenza nel periodo 11-18 luglio lo scorso anno sono state quasi 32mila mentre quest’anno poco più di 28mila. Nel dettaglio i “medico acuti” nel 2022 sono stati oltre 15mila mentre nel 2023 sono stati 13.500.

Ma come si spiega tutto questo? Areu risponde evidenziando due particolari differenze rispetto allo scorso anno e la prima si chiama covid. “Nel mese di luglio del 2022 – era presente una prevalenza di pazienti Covid positivi più alta rispetto a quest’anno (in regione Lombardia il 9 luglio 2022 si registrava un indice Rt Covid19 pari a 1.18, il 9 luglio 2023 lo stesso indice risulta essere pari a 0.85)”. C’è poi una questione che riguarda le condizioni meteo. “Le temperature stabilmente alte dello scorso anno sono diverse da quanto registrato nelle ultime settimane nelle quali si sono alternate giornate molto calde a giornate con precipitazioni intense, accompagnate da un conseguente calo delle temperature. Questa alternanza di condizioni meteo non ha dato gli stessi esiti dello scorso anno, in quanto mitiga gli effetti delle prolungate esposizioni al caldo che, se superiori ai 3 giorni consecutivi, possono contribuire ad aggravare situazioni patologiche preesistenti determinando l’eventuale ricorso all’emergenza urgenza sanitaria”.

Proprio su questo tema delle temperature abbiamo fatto il punto con il Centro Geofisico Prealpino in questo articolo.

Siamo lontani dai record ma le ondate di calore anche a Varese sono più intense e frequenti

In ogni caso l’Areu non abbassa la guardia. “La categoria dei pazienti fragili, persone anziane e/o pluripatologiche, con problematiche che possono acutizzarsi con l’innalzamento delle temperature, viene nella maggior parte dei casi intercettata dall’emergenza sanitaria attraverso la ricezione delle richieste di soccorso da parte delle SOREU, dal momento che le condizioni cliniche dei pazienti difficilmente sono compatibili con le possibilità e le modalità dell’autopresentazione in Pronto Soccorso. Tali richieste possono esitare in un’ospedalizzazione a bordo di ambulanza o in una consulenza effettuata da un medico specialista di medicina d’urgenza, attraverso la Centrale Medica Integrata, che permette di diminuire gli accessi non necessari in PS supportando il paziente con l’utilizzo della televisita e del consulto telefonico, atti a fornire le indicazioni cliniche più appropriate e ad evitare – ove possibile – il disagio di una movimentazione non necessaria”.

 

Pubblicato il 19 Luglio 2023
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