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Piccola e grande storia in due mostre a Palazzo Gilardoni, col Tavolo della Memoria

Le due esposizioni sono visitabili nel cortile di Palazzo Gilardoni e in sala consiglio. Una racconta Borsano e il villaggio Giuliani e Dalmati e l'altra la vita quotidiana durante tra le due guerre mondiali

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La storia grande e la piccola storia si intrecciano nelle due mostre organizzate dal tavolo della memoria formato da amministrazione, studenti e associazioni che giunge (quasi) al termine del suo anni di lavoro.

Un lavoro intenso, coordinato all’assessore alla Scuola Gigi Farioli e che ieri (giovedì) è culminato con la presentazione delle due esposizioni: la prima è stata realizzata dai professori e dagli studenti del liceo artistico Candiani i quali hanno studiato l’urbanistica, la storia e gli aspetti sociali del villaggio Giuliani e Dalmati che tra gli anni ’50 e i ’60 venne realizzato per accogliere le famiglie provenienti dalle terre d’Istria, passate sotto il controllo jugoslavo dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale mentre la seconda è stata curata e realizzata dagli studenti del liceo Crespi che hanno raccolto oggetti appartenenti ad alcuni familiari degli studenti e che raccontano la vita quotidiana durante il fascismo e la Seconda Guerra Mondiale.

Ad introdurre le due mostre, visitabili fino alla sera del 7 giugno quando si celebrerà il 60esimo del Tempio Civico, l’assessore Farioli: «Le date non sono una cosa abitudinaria. Sono punti esclamativi ed interrogativi. Ci costringono a dare risposte alle nostre domande mentre attorno tutto scorre velocemente. Presentiamo due mostre che sono frutto di un protagonismo attivo del tavolo tra associazioni e studenti. Una nel loggiato e una in sala consiglio».

La mostra curata dal liceo Candiani è stata coordinata dal professor Alberto Grandi e dalla professoressa Anna Fumagalli ed è una riflessione e ricostruzione del quartiere di Borsano che hanno accolto i Giuliani e Dalmati.

Anna Fumagalli la racconta così: «Il cuore del lavoro è l’architettura da cui scaturisce una riflessione sul villaggio e su Borsano. Dalle origini romane all’indipendenza come Comune e l’accorpamento con Busto. La seconda parte è dedicata all’architettura e alla viabilità, la terza è dedicata al risvolto sociale di chi vive il villaggio. Abbiamo intervistato in classe Bruna Paoli e Livio Pernich, come testimoni del villaggio di ieri e anche una compagna di classe che oggi vive lì».

A presentare la mostra del Crespi la professoressa Loredana Mottura, insieme ad Elena Verderio e alla vicepreside Daniela Cerana: «La mostra del liceo Crespi mostra una cronaca familiare intrecciata con la storia della città. Grande e piccola storia si sovrappongono e si affiancano».

Orlando Mastrillo
orlando.mastrillo@varesenews.it
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Pubblicato il 31 Maggio 2019
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