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Medici di famiglia, guardia medica e pediatri per il monitoraggio dei pazienti Covid sul territorio

Una maggiore presa in carico e il monitoraggio sul territorio questo l’obiettivo della delibera approvata dalla Giunta regionale lombarda. Si intensifica il monitoraggio clinico anche degli operatori sanitari

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Una maggiore presa in carico e il monitoraggio sul territorio da parte dei medici di famiglia, anche attraverso sistemi di telemedicina, sia dei pazienti Covid che sono stati dimessi, ma non sono ancora guariti, sia di coloro che manifestano sintomi riconducibili al virus.

Questo l’obiettivo della delibera approvata dalla Giunta regionale su proposta dell’assessore al Welfare, Giulio Gallera.

“In questa fase – ha spiegato l’assessore – è di fondamentale importanza effettuare un’attenta sorveglianza sui quadri clinici simil-influenzali, sul mantenimento delle indicazioni d’isolamento, con particolare riferimento ai soggetti più fragili in quanto anziani o pluri-patologici. L’interlocutore privilegiato è il medico di medicina generale, per questo è stata individuata una modalità organizzativa che consenta al MMG di garantire, in un arco di tempo significativamente ampio nella giornata, di essere contattato e fornire un triage telefonico. Analogamente, lo stesso medico potrà dedicare tempo per contattare direttamente i suoi assistiti più fragili”.

Strutture ricettive per chi non può fare isolamento a casa

Il provvedimento prevede che in alcune fasce orarie i medici e pediatri monitorino, anche con contatti telefonici e attraverso la telemedicina, le condizioni di salute dei propri pazienti fragili e cronici, i pazienti sintomatici potenzialmente Covid (ai quali vengono date indicazioni per l’autoisolamento), o quelli già individuati positivi al virus, i cui nominativi siano stati tramessi da Ats. È prevista l’accoglienza in strutture ricettive, messe a disposizione della Regione, per quei pazienti che non possano effettuare l’autoisolamento in condizioni di sicurezza presso il proprio domicilio.

Il monitoraggio dei pazienti con sindrome respiratoria acuta che potrebbe essere causata dal virus, ma per cui non è necessario il ricovero in ospedale, avviene attraverso il controllo della temperatura e della saturazione dell’ossigeno. Si inizierà dai prossimi giorni a consegnare un pulsossimetro con le relative istruzioni d’uso e il contatto di riferimento per restituire l’esito delle misurazioni.

Assistenza sociosanitaria con i comuni

I medici possono inoltre effettuare visite domiciliari per pazienti non Covid e richiedere l’attivazione di Assistenza Domiciliare Integrata (ADI) con i Comuni, per il supporto sociosanitario o sociale (per esempio la spesa a domicilio, la consegna di farmaci o altri servizi alla persona). In altre fasce orarie il medico di medicina generale si impegna a poter mantenere il ruolo di riferimento per telefonate richiesta pareri, prescrizioni, certificati e richieste di visita.

Dalle ore 8 alle ore 20 presso le sedi di continuità assistenziale già esistenti sono state istituite le unità speciale per la gestione domiciliare dei pazienti con sintomatologia simil influenzale o sospetti di Covid-19 che non necessitano di ricovero ospedaliero. L’unità speciale, attiva sette giorni su sette, opera su richiesta del MMG, con attivazione centralizzata ATS, per valutazioni al domicilio dei soggetti da questi segnalati.

Il monitoraggio per gli operatori sanitari

“Il provvedimento – ha concluso Gallera – a tutela di medici, infermieri, operatori e degli stessi pazienti, prevede un monitoraggio clinico anche degli operatori sanitari. Prima del turno di lavoro sarà rilevata la temperatura corporea e qualora questa superi i 37,5 verrà richiesto il tampone naso-faringeo per ricerca di SARS-CoV-2 e l’allontanamento dal luogo di lavoro con sospensione dell’attività lavorativa. Anche per loro è prevista la possibilità di usufruire di strutture ricettive messe a disposizione da Regione, qualora non potessero effettuare l’autoisolamento al proprio domicilio”.

Pubblicato il 24 Marzo 2020
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