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Aumentano i passeggeri, a Malpensa riapre il “satellite” B

La media di viaggiatori si avvicina a 30mila al giorno, per assicurare distanziamento il gestore dell'aeroporto riapre l'unico "braccio" del terminal 1 che era ancora chiuso

Malpensa Generiche

Aumenta il numero di passeggeri all’aeroporto di Milano Malpensa e Sea, il gestore aeroportuale, riapre il “Satellite B”, l’unico dei tre “bracci” del Terminal 1 che era ancora chiuso.

Dopo la riapertura del T1 a metà giugno (con conseguente chiusura del più piccolo Terminal 2), il traffico aereo è andato crescendo, seppur lentamente: più traffico turistico dentro all’Europa e una minima ripresa dei voli d’affari, mentre i collegamenti intercontinentali fanno ancora i conti con le tante limitazioni legate alla situazione sanitaria complicata di molti Paesi, alcuni dei quali molto popolosi (tra cui Stati Uniti, Brasile, ma anche Bangladesh e India).

Attualmente i passeggeri giornalieri oscillano tra 22mila e 32mila, a seconda dei giorni, dicono i dati dell’ultima settimana.
In aeroporto sono previsti percorsi e spazi individuati secondo un protocollo preciso, negli ultimi giorni sono state segnalati alcuni assembramenti, con tanto di foto e video social delle code e dei saloni d’imbarco.

Al di là delle situazioni di affollamento in alcuni momenti, in ogni caso ora è previsto un ampliamento degli spazi, appunto con la riapertura del Satellite B, che dovrebbe avvenire già giovedì:sarà dedicato ai voli Schengen, che appunto oggi costituiscono la grande maggioranza del traffico, essendo il traffico intercontinentale molto contenuto.

Allo stato attuale il numero di “movimenti” (decolli e atterraggi) è intorno ai trecento  giornalieri: da sabato 24 luglio e poi dal 1° agosto è prevista una flessione per il trasferimento dei voli Alitalia a Milano Linate, lo scalo riaperto per decisione Enac a metà luglio. e che oggi registra un traffico medio di soli otto voli.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it
Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare.
Pubblicato il 21 Luglio 2020
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