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Recesso dall’Unione di Lonate Pozzolo e Ferno: il voto nel consiglio comunale di febbraio

In commissione è stato discusso lo scioglimento dell'Unione, "senza la previsione una convenzione". L'atto di recesso verrà presentato e votato nel prossimo consiglio comunale

commissione affari generali Lonate Pozzolo

Il recesso unilaterale dell’Unione dei comuni di Lonate Pozzolo e Ferno, voluto dall’amministrazione lonatese, sembra essere il futuro dell’ente che unisce i due paesi dal 2001.

Nella commissione Affari generali, tenutasi mercoledì 10 febbraio (in streaming), sono stati presentati i dati che muovono la maggioranza allo strappo con Ferno; questi dati sono consultabili sul sito del comune.

A presentare il tutto l’assessore al Bilancio, Angelo Giuseppe Ferrario: «Le entrate dell’Unione arrivano dalle sanzioni e dalla compartecipazione dei comuni (36% Ferno e 64% Lonate) che, anno per anno, hanno messo a disposizione per l’ente. I contributi statali all’inizio, per favorire le unioni, aveva previsto cospicui e significativi contributi; negli anni successivi i contributi sono stati erogati ai comuni delle Unioni che avessero come obiettivo una fusione. I contributi sono diventati poca cosa, ben lontani dai 900-700 mila euro che si prendevano i primi anni».

«L’Unione costa 1.088.236 euro ogni anno tra ufficio ragioneria, ufficio personale, ufficio notificazione, ufficio polizia locale, ufficio informa lavoro – ha continuato Ferrario – il costo per la gestione amministrativa e legale costa 102mila euro, che potrebbero essere risparmiati in caso di scioglimento dell’ente». Il futuro dei dipendenti, ha precisato, sarà il ritorno agli uffici dei due comuni di provenienza.

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Scioglimento dell’Unione dei comuni: lo scetticismo delle opposizioni

Claudia Fraccaro, consigliera di minoranza, è stata molto critica verso quanto presentato dall’assessore: «Il riassunto presentato dall’assessore è poco chiaro, i documenti sono pochi secondo me. Mancano altri numeri; sono state presentate le entrate regionali e statali e manca tutta la colonna delle entrate delle sanzioni. Mi aspettavo tecnicamente un budget preventivo della futura gestione dopo lo scioglimento. Voi state scaricando il problema del passato, ma dopo quali saranno i ricavi per ricoprire tutte queste spese?». «Il bilancio di previsione 2021-2023, che presenteremo lunedì 15 febbraio in commissione, è stato già predisposto con la cessazione dell’unione», la risposta di Ferrario. Che ha precisato il sostegno economico attuale da parte del comune, i due terzi delle spese:  «Abbiamo tenuto in considerazione i costi che l’Unione sosteneva e che di fatto diventeranno a nostro carico: il bilancio del 2022 è comunque ampiamente in equilibrio, la dinamica delle entrate e delle uscite è sotto controllo».

Quali saranno i vantaggi per Lonate? «Avremo più persone sul nostro territorio che offriranno servizi ai concittadini e un servizio di vigilanza urbana che sarà presente sul nostro territorio costantemente», ha motivato l’assessore.

Anche il consigliere d’opposizione Mauro Andreoli si è dimostrato piuttosto critico, chiedendo se siano state fatte delle valutazione sul costo dello scioglimento e delle bozze di convenzione; ha chiesto poi aggiornamenti sulla corrispondenza tra i due sindaci, «che è in fase di battibecco». La sindaca, Nadia Rosa, ha spiegato che Ferno ha preso atto del recesso unilaterale, mettendo «un grosso punto sulla nostra volontà di arrivare a una convenzione». Rosa ha poi detto che una bozza di convenzione non esiste: «Abbiamo chiesto più volte contatti o riunioni informali, di concordare insieme un testo di convenzione. Siccome nessuno ha dato la disponibilità a condividere la convenzione e la risposta che ci veniva sempre data era quella di condividere l’Unione, abbiamo ritenuto di non dover mettere a lavoro gli uffici per un testo che non sarebbe stato condiviso».

Scioglimento dell’Unione dei comuni: lo scenario di un’uscita senza convenzione

Dunque, Ferno non è disponibile a un nuovo scenario dopo lo scioglimento dell’Unione. «C’è un aspetto tecnico non secondario: per poter fare le assunzione, l’Unione è soggetta alla capacità assunzione dei comuni soci e Ferno  non ha alcuna capacità assunzione. Quel poco che si poteva far è sempre stato fatto grazie alla capacità di assunzione del comune di Lonate, ma a partire dallo scorso anno si è drasticamente ridotta», ha continuato Ferrario.

Si va, dunque, in direzione di uno scioglimento senza convenzione; questo scenario verrà portato in consiglio comunale: verrà nominato un liquidatore dei beni immobili della società.

«Noi in consiglio comunale andiamo a votare l’atto di recesso. Fatto l’atto, l’Unione non sparisce il giorno dopo: ci sarà un anno di transizione, il recesso avrà effetto dal 1 gennaio 2022; dal momento in cui il consiglio comunale voterà il recesso ci saranno degli appuntamenti, come l’assemblea dell’Unione, una serie di determina e di atti che saranno di competenza della giunta e degli uffici. Ma tutto è stato valutato nel bilancio del 2022», ha precisato la sindaca, per tranquillizzare le opposizioni.

Nicole Erbetti
nicole.erbetti@gmail.com
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Pubblicato il 11 Febbraio 2021
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