C’è chi vuole costruire capannoni a Tornavento
Un operatore ha presentato una proposta di Piano edilizio per i terreni tra il paese e la Dogana austroungarica. Un'area appetibile per la logistica legata a Malpensa
Un privato vuole realizzare nuovi capannoni sul terreno del “campagnone”, vale a dire i campi tra il paese di Tornavento e la Dogana austroungarica, a Nord del borgo.
Il punto di partenza è la richiesta presentata dalla Immobiliare Malpensa IV S.r.l., per realizzare un polo “di immobili con destinazione d’uso
produttivo/industriale e terziario/direzionale”. L’area scelta è fuori dal perimetro comunale e invece ricade nell’area di competenza del Parco del Ticino.
«L’amministrazione è favorevole a un intervento edilizio con destinazione d’uso produttivo/industriale (capannoni) e terziario/direzionale su un’area di 312.560 mq (trecentododicimilacinquecentosessanta!) a Tornavento» accusa la lista di opposizione Uniti e Liberi.
«L’auspicio della sindaca Carraro, e soprattutto dell’assessore all’urbanistica Volontè, è che quell’area, che ha destinazione di terreno agricolo, deve diventare una distesa di capannoni, da via Goldoni a Malpensa. Nella delibera si legge che “il progetto si inserisce e si armonizza nel paesaggio naturalistico di Tornavento”».
La delibera procede per ora due punti, che sono ancora preliminari: da un lato esprime “un interesse di massima alla proposta di PII per la realizzazione di immobili con destinazione d’uso produttivo/industriale e terziario/direzionale”, dall’altro la giunta chiede agli uffici comunali di avviare l’istruttoria “sulla proposta progettuale ai fini della fattibilità tecnico /normativa della stessa”. Cioè per verificare se sia effettivamente realizzabile.
Non è la prima volta che la zona di Tornavento – vicinissima a Malpensa e in particolare alla cargo city – finisce al centro di progetti di grandi insediamenti: negli anni scorsi si era parlato del piano per il terreno della “Zarina” (lato Sud del borgo) che alla fine a inizio 2023 fu bocciato dall’amministrazione, in accordo con i pareri del Parco. Curiosamente si giocava allora a parti inverse, per così dire: l’amministrazione era quella di Nadia Rosa (oggi all’opposizione) e in minoranza c’era il centrodestra che accusava la giunta di cementificazione.
Quel progetto aveva in ogni caso sollecitato una mobilitazione delle associazioni ambientaliste, perché avrebbe aggiunto ulteriore consumo di suolo in un’area – quella intorno a Malpensa – già molto intaccata dalle grandi infrastrutture (qui una sintesi).
Se la spinta all’espansione degli insediamenti logistici e produttivi a ridosso di Malpensa rimane elevata, l’area di Tornavento è di particolare pregio (i terreni in oggetto sono anche quelli della celebre battaglia seicentesca) e di certo la proposta di nuovi capannoni finirà sotto la lente di ingrandimento di tanti nei prossimi mesi.
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