L’incidente aereo a Guidonia, nel piana pontina, ha coinvolto due S.208 dell’Aeronautica Militare, costruiti dalla Siai-Marchetti, fabbrica aeronautica in provincia di Varese, che aveva il suo stabilimento a Vergiate (oggi di Leonardo).

«Una macchina longeva e affidabile, progetto dell’ingegner Alessandro Brena» spiega l’ingegner Filippo Meani, che ha lavorato per anni alla Siai ed è oggi attivo anche nella diffusione della cultura aeronautica (fa parte del gruppo di lavoro che sta ricostruendo l’S55 del 1933).

Il Siai Marchetti S.208 venne sviluppato a partire dall’aereo civile quadriposto S.205 (uno dei diversi progetti di Brena), con più potenza installata e strumentazione di bordo militare, in ambito Aeronautica Militare venne registrato come U-208A. «Sono stati utilizzati per collegamento e attività di familiarizzazione al volo oltre che per il traino alianti».

Con queste funzioni sono appunto in carico al 60° Stormo all’aeroporto di Guidonia, dedicato soprattutto all’addestramento. Secondo le prime ricostruzioni l’incidente è stato causato da una collisione in volo, anche se va appurata l’esatta dinamica che ha innescato la tragedia.

L’aereo ha vestito anche una serie di livree speciali, come quella in ricordo di Arturo Ferrarin e del raid Roma-Tokyo e quella, di quest’anno, per il centenario dell’Aeronautica Militare (nella foto sotto, da un post di Giuliano Basso sul gruppo facebook “S205-S208”).